I suggerimenti del Pd di Monteriggioni per migliorare l’edilizia convenzionata

Introduzione di un requisito reddituale preciso, estensione del parametro di reddito anche alle cooperative di cittadini e regole chiare e valide per tutti. Sono queste le principali proposte avanzate dal Partito democratico di Monteriggioni all’amministrazione comunale, con l’obiettivo di migliorare l’attuale regolamento sull’edilizia convenzionata. Il documento, che contiene i suggerimenti emersi da un gruppo di lavoro sul tema, è stato approvato ieri, venerdì 2 marzo, dall’assemblea comunale del Partito democratico.

“L’edilizia convenzionata – commenta Raffaella Senesi, segretario dell’Unione comunale del Pd di Monteriggioni – offre la possibilità di ridurre i costi per l’acquisto della prima casa per determinate categorie sociali e rappresenta, quindi, uno strumento utile, soprattutto in questo momento, per realizzare alcune forme di edilizia sociale. Purtroppo, negli ultimi tempi, si sono verificati diversi episodi, soprattutto a livello nazionale, che hanno visto l’impiego di questi ‘aiuti’ più per obiettivi speculativi che per fini sociali. Sono quindi emerse molte riflessioni sulla necessità di ripristinare un legame concreto tra edilizia convenzionata ed edilizia sociale. Tra le principali cause che hanno portato a questa speculazione emerge la presenza di requisiti non oggettivi e non legati al reddito dei richiedenti”.

“Ecco perché – continua Senesi – secondo noi sarebbe importante individuare un reddito massimo per i soggetti che possono fare richiesta di acquisto degli immobili realizzati in regime di edilizia convenzionata, fissato, ad esempio, a 45mila euro per le persone che vivono da sole e a 50mila euro per le coppie sposate o conviventi. Questi limiti dovranno poi essere rivalutati a seconda del nucleo familiare e del numero di figli a carico. Dal nostro gruppo di lavoro è emersa anche la necessità di estendere i parametri reddituali anche ai cittadini riuniti in cooperativa di abitazione e proprietari di un terreno edificabile. Chiediamo infine all’amministrazione comunale – conclude Senesi – di elaborare una convenzione-tipo per l’edilizia convenzionata, da utilizzare sia con i cittadini che con le imprese e le cooperative, in modo da stabilire delle regole uniformi valide per tutti i soggetti con cui il Comune dovrà interfacciarsi e realizzare così l’utilità sociale dell’edilizia convenzionata”.