Venerdì 30 agosto, terza serata del Rock Live Festival 2013, è il giorno della band più attesa tra le quindici che si stanno alternando sul palco di Acquaviva. I These New Puritans promettono infatti di portare al festival in provincia di Siena appassionati e fan da tutta Italia per vedere il loro strepitoso e attesissimo show live ad ingresso gratuito.
Ma andiamo per ordine. I primi a salire sul palco saranno i livornesi Platonick Dive che proporranno i brani del loroTherapeutic Portrait. Insieme dal 2007, i Platonick Dive si muovono tra laptop, sintetizzatori, tastiere, chitarre sognanti sulla scia dei maestri del post rock e una batteria che fa da colonna portante. Nell’album, quasi interamente strumentale, inizialmente l’elettronica e le tastiere prendono il sopravvento, tra delay e loop, per poi tornare preda delle riverberate melodie chitarristiche e di stratificate atmosfere.
Sempre dall’italia seguirà Mundu, un interessante esperimento musicale che mette insieme Luca T. Mai e Antonio Zitarelli rispettivamente sax negli ZU e Batteria nei Neo. Nel Novembre 2010, in un momento di pausa dei rispettivi gruppi decidono che è giunto il momento di mettere a frutto le idee di cui parlano da anni. La formula è semplice: unire musica percussiva africana con metal hardcore e free jazz. Il risultato che ne scaturisce è una musica dalle ritmiche ipnotiche, con barriti da rituale voodoo e richiami al mondo magico dell’Africa Nera e dell’antico Egitto.
A concludere la terza serata del Live Rock Festival una delle band più osannate dalla critica e acclamate dal pubblico di tutto il mondo: arrivano ad Acquaviva i These New Puritans. La band londinese torna in Italia con il nuovo Fields Of Reeds, un lavoro ambizioso, suggestivo ed eclettico, che abbatte le barriere tra i generi musicali spaziando dal jazz, alla sperimentale, alla sinfonica. «La musica parla da sé – spiega il leader Jack Barnett – più che in qualsiasi altro disco che abbiamo fatto», continuando «anche con le liriche stavolta ho cercato di comunicare davvero qualcosa, non sono vaghe ma parlano di cose reali». Sono molti e variegati gli strumenti e gli effetti sonori che compongono il singolare sound di Fields Of Reeds: l’ampio e diversificato uso del pianoforte, orchestrazioni di archi e fiati, cori di bambini, il battito d’ali di un falco e lastre di vetro rotte sono alcuni degli elementi che hanno contribuito a rendere la musica della band spiazzante ma emozionante al tempo stesso, atmosferica e distensiva.
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