L’idromele, ovvero la bevanda fermentata più antica del mondo, spiegata da un senese che primo in Italia ha scritto pure un vero e proprio manuale su questo argomento. E poi i segreti dei dolci senesi e gli abbinamenti con i vini. Una volta scelto il vino, però, bisogna scegliere il calice, perché ogni calice ha capacità di valorizzare il vino in modo diverso, ogni prodotto insomma va perfettamente bene solo in alcuni bicchieri.
E’ un viaggio nell’eccellenza quello di Wine&Siena I capolavori del Gusto. Siena infatti si conferma la location per il primo grande evento dell’anno nel vino in Italia grazie all’evento che torna nella città dal 27 al 30 gennaio ‘23, come da tradizione, per iniziare l’anno enoico e dare il via ad un intero anno di appuntamenti siglati The WineHunter. Circa 600 le etichette da degustare da tutta Italia e non solo. E poi ci saranno 60 prodotti circa tra cioccolati, formaggi, olio, carni e salumi, birra, salumi, pasta, riso, cereali, grappe e liquori, birra da tutto il paese.
Tra i prodotti, c’è l’idromele, il più antico fermentato già conosciuto da egizi, greci e romani. Se ne parlerà alla Sala San Ansano, al Santa Maria della Scala, sabato 28 gennaio, alle 11.30 con “I colori dell’idromele – Alla scoperta del più antico fermentato al mondo”. Sarà Marco Parrini, da sempre residente a Siena, ad accompagnarci alla scoperta di questo prodotto. Lui, appassionato di fermentati e homebrewing, è il primo in Italia ad aver riscoperto i segreti dell’idromele, dei tempi di fermentazione, delle sue caratteristiche e delle sue tecniche di produzione. E’ tutto in un manuale che Parrini ha pubblicato qualche mese fa e che ripercorre le conoscenze apprese durante tanti anni di lavoro, studio, sperimentazioni. Rigorosamente in casa. E rigorosamente il primo in Italia a scrivere della produzione di questo nettare. Cosa non si fa per passione, insomma. Parrini, infatti, nella sua vita “normale” lavora in banca. Ciò che si potrà scoprire è che ci sono tanti tipi diversi di idromele. C’è quello della tradizione che ha solo miele, acqua e lievito. Poi ci sono i melomeli, ovvero i fermentati con a base di frutta. Non mancano quelli speziati e gli speciali, che possono essere quelle bevande ibride fra birra e idromele.
In che bicchiere le caratteristiche dell’idromele si esaltano maggiormente? E se invece che idromele è vino? Domenica 29 gennaio 2023 nella Sala Sant’Ansano al Santa Maria della Scala, alle 11.30, lo potremo scoprire con “A ciascun vino il suo calice: la forma che conta” a cura di Marco Mezzetti di Cristallerie Mezzetti. Per un vino dolce, che bicchiere è necessario? E per un vino fruttato, dove è che vengono esaltate maggiormente i profumi? E’ questo il viaggio in cui i wine lover verranno proiettati.
Un viaggio che alle 14 di domenica 29 gennaio, sempre in Sala Sant’Ansano, continua nel mondo magico della tradizione senese con “I segreti dei dolci senesi: come riconoscere panforte e ricciarelli autentici dalle imitazioni, i migliori abbinamenti con i vini”. Protagonista la Fabbrica del Panforte, azienda di grande ricerca e qualità artigianale. The WineHunter sceglierà i vini più particolari che esaltano i dolci senesi, dal vin santo al Moscadello. E poi chissà.
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