Israele-Palestina, l’Università per Stranieri: “Qui si costruisce il pensiero critico. Montanari non si confronta con chi sa usare solo insulti e menzogne”

Tomaso Montanari “non parteciperà ad alcun dibattito” su quanto sta accadendo in Medio Oriente “con chi ha scelto di usare l’insulto, la diffamazione e la menzogna”.

Lo si legge in un comunicato dell’Università per Stranieri di Siena che chiaramente si riferisce a quanto accaduto durante l’inaugurazione dell’anno accademico dello stesso ateneo. Il rettore infatti era stato bersaglio di offese di alcuni contestatori filo-Palestina presenti all’iniziativa.

L’Università per Stranieri inoltre, citando il suo bilancio, ricorda che “non ha alcun accordo economico con università o imprese israeliane, né alcuna connessione con Leonardo o le sue fondazioni, o in genere con l’industria delle armi. Anzi – si legge-, il suo codice etico stabilisce che «nessuna ricerca di chi lavora e studia all’Università e nessun posto di insegnamento possono essere finanziati da imprese o fondazioni legate alla produzione e vendita di armi; al gioco d’azzardo; alla distruzione dell’ambiente; a condizioni di lavoro contrarie alla dignità umana o comunque a fini incompatibili con i valori della Costituzione della Repubblica»”.

L’Università per Stranieri di Siena “crede all’università come luogo di elaborazione del pensiero critico, del dissenso, e della resistenza alle decisioni dei governi che violino i diritti umani. Per questo non ha alcuna intenzione di interrompere le sue relazioni (culturali e di ricerca) con altre università di altri paesi, nessuno escluso”, prosegue la nota. Un passaggio questo che pone sotto i riflettori la scelta di non tagliare i ponti dei rapporti con gli altri atenei israeliani. La chiosa: “L’Università si riserva di ricorrere ad ogni mezzo per tutelare la propria reputazione”.