Il 25 Aprile dell’Istituto tecnico Sallustio Bandini

Le varie iniziative che hanno caratterizzato, nel 2011, i festeggiamenti per il centenario dell’Istituto Tecnico commerciale e per geometri “Sallustio Bandini” di Siena, hanno permesso di “scavare” nella storia di questa scuola, anche in rapporto con i maggiori avvenimenti dello scorso secolo. Nella storia del “Bandini” (raccontata nel libro e nel documentario del giornalista Juri Guerranti) troviamo infatti un capitolo glorioso e tragico che torna d’attualità in occasione del 25 aprile. Durante la Repubblica sociale italiana, infatti, alcuni studenti del “Bandini” si arruolarono nelle brigate partigiane. Due di loro, però, morirono sul campo difendendo gli ideali di libertà e democrazia. Luciano Panti, assiduo frequentatore del Costone, iscritto all’Azione Cattolica, con l’occupazione tedesca di Siena nel 1943 decise di abbandonare gli studi per partecipare alla lotta partigiana. Il 15 gennaio 1944, però, insieme ad altri patrioti, fu ferito in uno scontro con i fascisti di Salò a Rigosecco. Agonizzante venne trasferito dai repubblichini a Siena, dove però morì prima ancora di entrare in ospedale.

 

Drammatica è anche la storia del patriota Giorgio Domenichini, anche lui 19enne studente del “Bandini”, che morì il 3 luglio 1944 a Vicobello. In questo caso furono i tedeschi, in ritirata da Siena, ad uccidere il giovane bandiniano che si era diplomato ragioniere appena tre settimane prima. Sia per raccontare la storia di Panti che di Domenichini, in occasione della produzione del documentario “Forza Istituto avanti avanti” (ancora disponibile presso la scuola), sono stati intervistati due ex compagni di classe di questi giovani. Dopo la liberazione di Siena (luglio 1944), tornarono a scuola altri giovani che si erano impegnati nella lotta partigiana. Per sostenere gli esami nelle varie sessioni straordinarie organizzate per i reduci e i patrioti, i partigiani presentarono dichiarazioni del Comitato di liberazione nazionale che attestavano il particolare “status”. Nel libro “Il glorioso Istituto Tecnico di Siena” non mancano riproduzioni di questi preziosi documenti storici.