Siena

Il 4 e 5 giugno alla Lizza torna la “Festa della pace dei popoli”

Dopo una pausa forzata di due anni a causa della pandemia, torna la Festa della pace dei popoli il 4 e 5 giugno 2022 ai giardini della Lizza a Siena. L’evento è promosso dai Servizi per la pastorale dei migranti e per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso dell’Arcidiocesi di Siena, Colle di Val D’Elsa e Montalcino e dalla corte dei miracoli.

Sarà allestito un vero e proprio villaggio multietnico con gli stand tra gli altri del Bangladesh, dell’Ucraina, del Senegal, dell’Albania, dall’Afghanistan, dal Pakistan, del Perù, etc. L’apertura dell’iniziativa è prevista per sabato 4 giugno alle ore 16 con il focus su “Migrazioni oggi, aspetti sociologici-economici-politici”. Alle 17,30 le associazioni del terzo settore si presentano tra cui: Acli, Asgi, Caf, Caritas, Volontariato Vincenziano, Kirikuci, Arci, Misericordia, Refugees Welcome, coop Pangea, coop Santa Caterina, Serpe Regolo, Migranti, San Francesco, Corte dei Miracoli, Penny Wirton. Seguirà un’apericena etnica e lo spettacolo del gruppo “Guwayassa”.

Domenica 5 giugno 2022 alle 16 si terrà un momento di preghiera interreligiosa per la pace a cui prenderanno parte il Cardinale Augusto Paolo Lojudice, Arcivescovo di Siena, Colle di Val D’Elsa e Montalcino, l’imam Izzedin Elzir e altri rappresentanti religiosi presenti sul territorio senese. Alle 17, 30 il momento di confronto e dibattito con diversi interventi di scrittori e persone impegnate nell’ambito delle migrazioni.

“Il titolo della festa – spiega don Doriano Giorgio Carraro, responsabile del servizio per la pastorale dei migranti dell’arcidiocesi di Siena, Colle di Val D’Elsa e Montalcino – è un programma e motivo di riflessione, visti i contesti di guerra da cui siamo insidiati anche da vicino. Come Chiesa di Siena vogliamo promuovere, a partire dal nostro territorio, la fraternità universale, la convivenza sinfonica delle diversità etniche, culturali, religiose, la riconciliazione e la pace”. “Perché questo accada – aggiunge – c’è bisogno dell’incontro con l’altro da noi. Questo altro da noi si chiama anche migrante, profugo”.

“Come ufficio pastorale migranti, per preparare la festa della pace dei popoli – conclude don Carraro – abbiamo voluto privilegiare quest’anno, in uno spirito “sinodale” che ci fa ricercare e accogliere le risorse di bene al di fuori della Chiesa stessa, la collaborazione con la corte dei miracoli, luogo di incontro di tanti migranti”.

“Vogliamo incontrare – continua Renato Rossi, responsabile del servizio per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso dell’arcidiocesi di Siena – l’altro e altri da noi e lo facciamo in collaborazione con le istituzioni civili e tutte le realtà associative ed anche con le altre confessioni religiose che si prodigano a “servire con il grembiule” migliaia di fratelli che bussano alle nostre porte, provenienti da situazioni di guerra, di ingiustizia e di persecuzione”.

emanuele giorgi

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