Il cardinale provoca il rettore Opa: “Il Duomo non ha proprietari, noi dobbiamo solo valorizzarlo”

In occasione della presentazione del volume La Grazia è Bellezza. La Libreria Piccolomini nel Duomo di Siena  e rispondendo alle nostre domande, il Cardinale  e Arcivescovo di Siena Augusto Paolo Lojudice ha lanciato una provocazione forte al Rettore dell’Opera della Metropolitana Giudo Pratesi.

“Né io né tu Guido siamo i proprietari della Cattedrale di Siena – ha detto Lojudice rivolgendosi a Pratesi-. Siamo stati chiamati a gestire questo bene, ci siamo trovati ad amministrarlo. Non siamo i proprietari, e dobbiamo lavorare in un modo migliore nel rispetto e nella funzionalità di questo bene soprattutto per l’arricchimento spirituale di tutti coloro che si avvicinano a questa via, a questa strada”.

Immediata, un botta e risposta che non lascia spazio a immaginazione, la reazione del Rettore dell’Opera della Metropolitana Guido Pratesi: “questo tesoro di Siena ha un ambito religioso significativo”, ha esordito aggiungendo però che  “l’arricchimento spirituale dei nostri tesori deve camminare di pari passo con ciò che oggi li valorizza e li mantiene. L’opera d’arte ha un importante valore spirituale, proprio per questo deve essere utilizzata per comunicare i suoi valori attraverso il nostro lavoro di trasmettitori e manutentori”.

Alla nostra domanda su quale progetto spirituale i beni culturali possono assolvere nei prossimi anni a Siena, Lojudice ha risposto: “La componente spirituale fa parte dell’uomo -aveva detto il Cardinale-. La bellezza può parlare alla persone e se la Chiesa nel passato aveva scelto di prendere questo percorso un motivo c’era. Il linguaggio dell’arte può essere accolto da tante persone, con la cultura possiamo recuperare tante persone. Credo che a Dio si può arrivare da tante vie e la via della bellezza è una via maestra per recuperare tanti essere umani pensanti”.

KV