Ci ha abituati un po’ a tutto, soprattutto quando si parla di stare in mezzo ai giovani non si tira indietro ed è un carico di energia che riesce a trascinare fedeli (e in questo caso un numeroso pubblico): il cardinale e arcivescovo di Siena Augusto Paolo Lojudice, di recente nominato anche presidente della Cet, ha mostrato ancora una volta quanto non esistano distanze e confini tra i ruoli, i doveri e anche un sano divertimento.
Così ieri sera, al Palaorlandi gremito di pubblico per la terza edizione della Notte dei Santi, applausi a scena aperta per la band 8×1000 formata da sacerdoti, suore e laici dove a sorpresa è spuntato il tastierista d’eccezione. Durante la serata ognuno ha portato una canzone, un video o una coreografia ispirati al tema della santità.
Presenti oltre 150 persone. Si sono esibiti 8 gruppi sul palco del Costone con diverse performance. La serata è stata animata dal coro Don Bosco diretto da Emiliano D’Ambrosio e l’accoglienza anche dei più piccoli, invece, è stata curata dalle Scintille di Maria.
A conclusione della manifestazione Lojudice ha presieduto la Messa concelebrata da numerosi sacerdoti.
Nell’omelia ha voluto sottolineare cosa significhi oggi essere santi: “Non servono gesti eclatanti, ma una quotidiana attenzione al prossimo, a chi ci è vicino e magari si trova in difficoltà. Essere santi oggi- ha aggiunto – significa anche essere portatori di pace di cui ha tanto bisogno il mondo. Oggi siamo qui – ha sottolineato – alla vigilia della festa di Ognissanti non per essere contro qualcosa o qualcuno ma per dare testimonianza della bellezza di essere comunità e di pregare e cantare insieme”.