Il Consorzio Lavanderie Toscane chiede più controlli, più tutela dei lavoratori e delle imprese oneste

Dopo le varie vertenze sindacali e la denuncia della CGIL verso la lavanderia industriale Cls Service di Sant’Agostino, Pistoia, (Il Tirreno – ed. Pistoia – del 19 settembre scorso), il Consorzio Lavanderie Toscane, nella persona del presidente Salvatore Cilotti, interviene sulla questione.

“Dalla lettura de “Il Tirreno”, relativamente ad una vertenza sindacale inerente una lavanderia industriale – afferma Cilotti – apprendiamo che taleDelfino Pagano nella veste di amministratore delegato di Cls Service proprietario di tre lavanderie industriali a Napoli, Roma e Milano stipendia i suoi dipendenti con 900 euro mese indipendentemente dalle ore lavorate! Da amministratore di una lavanderia industriale e come Presidente del Consorzio Lavanderie della Toscana al quale partecipano 18 tra le più importanti aziende del settore, sapere che si possa operare nell’illegalità conclamata, facendo una concorrenza impossibile da contrastare per chi lavora nel rispetto delle leggi è inaccettabile. Nella colonna dei costi di una lavanderia la voce personale è al primo posto, potendosela regolare come si vuole in spregio al contratto nazionale si attua un dumping economico al quale è impossibile resistere”.

“Tutti gli sforzi e le sfide affrontate quotidianamente dalla imprenditoria seria – continua – non possono nulla contro chi si muove con questa “disinvoltura”. Il nostro cliente prende semplicemente atto che siamo più cari e opta per il prezzo migliore, come dargli torto? Così facendo si distrugge un tessuto industriale che ha visto nell’efficienza, nel risparmio energetico, nella ottimizzazione dei processi aziendali e  nell’onestà di comportamento nei confronti dei propri dipendenti il senso di fare impresa, lasciando il campo a concorrenti con una “qualità” di impresa più bassa.

Alle istituzioni chiediamo più controlli e più rigore per far rispettare le regole della concorrenza e tutelare il lavoratori.

Da una nostra verifica con le organizzazioni sindacali abbiamo avuto conferma che quanto riportato nell’articolo del Tirreno corrisponde alla realtà, il sindacato nella logica delle contrattazioni aziendali è una controparte, abbiamo però l’interesse comune di operare per lo sviluppo del settore inteso nel senso più ampio del termine. Acconsentire in nome della difesa del posto di lavoro, quale che sia, ad operatori con pochi scrupoli di approfittare di situazioni di disagio per applicare condizioni di lavoro differenti e peggiorative ottiene l’effetto di estromettere dal mercato le imprese che operano con correttezza nel rispetto della legge.

Seguiremo con attenzione la vertenza sollecitando le istituzioni a far luce su tutta la vicenda”.