Il coordinamento civico, composto da Pietraserena, Sena Civitas e Spqs, pubblica un intervento relativo alla situazione attuale della città di Siena. Tra i temi trattati la possibilità di sviluppare nei prossimi mesi un turismo interno e nazionale, la valorizzazione di luoghi anche attraverso determinati protocolli di sicurezza da seguire e questioni legate al mondo universitario senese.
“La situazione economica del territorio – si legge nel testo – è sotto gli occhi e più che altro sulla pelle di tutti. E’ chiaro che il modello economico, dopo la grave crisi di Mps, è giocoforza mutato, riscoprendo la centralità, per molti senesi, per via diretta o indiretta, di attività legate al turismo e alla ricettività. Il Comune deve quindi farsi baluardo di questi interessi economici ormai vitali e strategici per i suoi cittadini e cercare di salvaguardarli, cercando di valorizzare al meglio le caratteristiche peculiari del territorio, affinché rimanga attrattivo anche in simili frangenti di crisi. I provvedimenti emergenziali, peraltro di appannaggio principalmente centrale e/o regionale, debbono essere abbandonati per muoversi decisi verso pianificazioni virtuose in attuazione dei dettami centrali; ponendo dei distinguo rispetto alle altre realtà e situazioni, in modo da far capire anche a fini commerciali la diversità del nostro territorio e della realtà senese. In questa fase di pre-riapertura dove tutto appare precario, Il Comune, primo ente di riferimento per i cittadini, deve prevedere degli strumenti che, nel rispetto delle direttive centrali, mettano in evidenza la diversità e le eccellenze della nostra realtà dando una direzione e dando indicazioni precise a tutto il tessuto socio-economico”.
E ancora: “Individuati i settori strategici (ad esempio il turismo e la ricettività), si potrebbe puntare sull’unicità del territorio senese, che, attraverso la salvaguardia, sotto il profilo della biodiversità, del suo ambiente, garantisce elevati standard di sicurezza e qualità della vita. Nel Senese non abbiamo industrie invasive, abbiamo inventato la ztl, siamo l’unica provincia carbon free e quasi non sappiamo neppure cosa sia il problema delle polvere sottili che sembrano essere invece il principale ‘volano’ di diffusione del virus. I nostri numeri di pandemia sono piuttosto contenuti, i contagi tra gli operatori ad esempio sono i più bassi di Italia e ben otto comuni del nostro territorio non hanno registrato alcun contagio; siamo una città d’arte, un territorio di borghi e panorami senza tempo, decontestualizzati da ogni contemporanea cronaca ‘affollata’ ed anche i nostri contenitori di accoglienza sono naturalmente alieni al turismo di massa. La nostra ricettività è parcellizzata sul territorio ed è generalmente molto organizzata (quasi tutti gli agriturismi hanno una piscina che grazie al cloro secondo l’Oms è uno dei pochi luoghi ove poter attuare una minima socializzazione ‘sicura’) e quasi tutti sono caratterizzati da luoghi in comune risibili e da grandi spazi aperti dove il distanziamento sociale è agevolato. La descrizione della nostra realtà pare essere lo spot del miglior luogo dove soggiornare e portare in sicurezza la famiglia”.
“Se poi tale oggettiva predisposizione alla salubrità dei luoghi – proseguono dal coordinamento civico – fosse supportato da dei protocolli di sanificazione ‘certificati’ su iniziativa del Comune, supportati anche dalla supervisione di qualificate e importanti realtà quali Tls o Gsk, con la previsione anche della rimborsabilità al 100% dei dispositivi di sicurezza adottati, potremo passare ad essere non più solo i più ‘belli’ e tra i più sani, ma anche i più bravi e più sicuri con ricadute economiche sul territorio al momento indispensabili. Legare poi il privilegio della visita gratuita ai musei a chi soggiorna in attività ricettive del territorio ci pare un’ulteriore proposta premiante per l’economia locale”.
Poi la questione universitaria: “Gli stessi studenti che scelgono la nostra città per il proprio percorso universitario potrebbero usufruire degli stessi benefici di chi frequenta il nostro territorio per turismo: qualità ambientale, una città e un’università a misura d’uomo, con un basso grado di densità abitativa e affollamento, ma con servizi di eccellenza, con la possibilità anche di lezioni in aula con la messa a disposizione di spazi ove mantenere il necessario distanziamento e al contempo la previsione dell’obbligatorietà dell’adozione del protocollo di sanificazione ‘certificato’ per i locatori degli appartamenti in modo da calmierare la diaspora degli studenti che avrebbero diritto a seguire de visu la didattica, abitando in luoghi sicuri e controllati e continuando a vivere in loco. Siena ha la peculiarità di essere un microcosmo cittadino con importanti radici, storia, antiche istituzioni e servizi ma con numeri non certo da ‘metropoli’, il che, in questi tempi di globalizzazione sfrenata, ci ha portato a perdere la centralità di pezzi importanti del nostro mondo (basti pensare all’Asl o alla Camera di Commercio). Adesso è il momento di fare vedere che avere piccoli numeri, ma con grandi valori, è una virtù e non un limite. Se non ora quando?”.