Oggi pomeriggio si apriranno, come da tradizione, le celebrazioni in onore di Maria Santissima Assunta, Patrona e Regina di Siena e del suo antico Stato, con il Corteo dei Ceri e dei Censi.
È una tradizione ancora viva e rientra a pieno titolo nei festeggiamenti con i quali Siena celebra la sua più intima identità di Civitas Virginis, e che culminano con la carriera del Palio in onore dell’Assunta. A livello storico probabilmente è l’elemento più antico sopravvissuto fino ad oggi: documentato fin dal secolo XII, il Corteo dei Ceri e dei Censi nasce contestualmente all’affermarsi della signoria del libero Comune di Siena. Era infatti un vero e proprio gesto di vassallaggio alla Repubblica quello che ogni anno, in occasione della festa di “S. Maria di mezz’agosto”, compivano tutte le terre e i castelli dello Stato senese, insieme ai nobili e ai signori.
L’Assunta si configura quindi come la vera e propria “festa nazionale” della Repubblica di Siena, momento in cui tutte le componenti, quelle stesse che oggi sfilano nel Corteo storico prima del Palio, rinnovavano il proprio atto di sottomissione alla Vergine Maria, personificazione stessa dello Stato senese, portando offerte in cera e danaro presso la Cattedrale (Domus Mariae). Il Corteo dei Ceri e dei Censi è sopravvissuto anche alla caduta della Repubblica (1555), rimanendo integro nel suo aspetto spirituale e devozionale: il popolo senese ha continuato questo omaggio in perfetta linearità con la sua origine, riaffermando nella devozione alla Madonna l’antico anelito, mai sopito, alla libertà e all’unicità della propria indole culturale.
L’unica interruzione significativa che si registra nella storia fu quella all’indomani dell’Unità d’Italia, quando furono soppresse e proibite tutte le manifestazioni pubbliche religiose. Mutate le contingenze politiche, il Corteo fu ripreso nelle forme attuali a partire dal 1924.
Oggi il Corteo dei Ceri e dei Censi ha come principali protagonisti i popoli delle Contrade, che riassumono in sé anche le comunità parrocchiali della Città, che fino a non molti anni fa sfilavano con le loro insegne. Alla vigilia dell’Assunta, nel pomeriggio del 14 agosto, tutti i rappresentanti dei Rioni, con la partecipazione particolare dei bambini vestiti coi colori della Contrada, si ritrovano nell’area dei Pispini, portando con sé le proprie offerte di fiori e di candele, che deporranno ai piedi dell’altar maggiore della Cattedrale.
Idealmente il Corteo parte davanti alla Chiesa di San Giorgio, la Chiesa che fu intitolata al Santo cavaliere all’indomani della battaglia di Montaperti, avendo combattuto vittoriosamente le milizie senesi sotto le insegne di San Giorgio. Da lì il Popolo si riunisce con la componente istituzionale all’altezza di Piazza del Campo, quando entrano a far parte del Corteo anche le Comparse delle Contrade, i Labari civici, il Drappellone del Palio, i rappresentanti delle Istituzioni e il grande carro trainato dai buoi sul quale è issato il cero votivo che il Sindaco accenderà dinanzi all’immagine della Madonna del Voto. È infatti questa l’occasione in cui si rinnova il Voto solenne di sottomissione che la Città ha fatto a Maria in diverse circostanze: la prima volta alla vigilia della battaglia di Montaperti (1260), l’ultima durante il passaggio del fronte di guerra (1944).
Maura Martellucci
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