Siena

Il covid colpisce alle Scotte: 54 pazienti e 153 professionisti positivi, rimodulazione dei posti letto al via

Salgono i contagi da covid alle Scotte e si rende necessaria una riprogrammazione delle attività ambulatoriali e chirurgiche. Lo ha reso noto lo stesso ospedale facendo anche sapere che sono 54 i pazienti ricoverati e 153 i professionisti positivi

Così al policlinico è stata riattivata un’area di degenza covid al piano 6 del lotto 3. Le degenze di e degenze di Medicina interna e della complessità e Medicina interna dell’urgenza sono state accorpate al 5 piano del lotto 3. Ed infine il Day Hospital della Uoc Medicina interna e della complessità è stato trasferito al piano -2 del lotto 3

“Stiamo facendo tutti gli sforzi possibili per rispondere ai bisogni di salute della popolazione ma è necessario anche continuare a seguire le precauzioni anti contagio perché questa nuova variante del virus risulta resistente al caldo e si diffonde abbastanza velocemente”, è il monito del direttore sanitario Maria Francesca De Marco. “Quindi invitiamo i cittadini ad utilizzare la mascherina, evitare situazioni di affollamento e comunque rispettare il distanziamento di almeno un metro e igienizzare frequentemente le mani”.

Antonio Barretta, dg dell’Aou senese, parla di un aumento “deciso” di contagi e ingressi. Dal 1 luglio ad oggi abbiamo avuto un incremento del 100%: in quella data avevamo 27 ricoverati, oggi sono esattamente 54, cioè il doppio-specifica-. Il nostro modello a fisarmonica consente di aumentare e diminuire la capacità recettiva covid in base alle necessità, ma in questo periodo dobbiamo far fronte anche all’aumento dei contagi tra i professionisti – prosegue Barretta -. In particolare in questi giorni abbiamo dovuto ridurre i posti letto disponibili nell’area di chirurgia programmata generale e ortopedica”.

“Nel mese di giugno, grazie all’impegno dei professionisti e alla riorganizzazione delle attività, avevamo ridotto le liste di attesa e aumentato l’offerta delle visite ambulatoriali e delle attività chirurgiche che, rispettivamente, avevamo superato i volumi di attività del 2019 e del 2021-continua-. Ora purtroppo siamo costretti ad un nuovo rallentamento perché è necessario veicolare nuovamente le risorse disponibili sul Covid, per garantire la continuità assistenziale e la sicurezza dei pazienti”.

marco crimi

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