“Niente è impossibile finché l’amore cambia la realtà”. Il motto de Il Laboratorio riassume il significato di quella che è stata l’attività dell’associazione nonostante la pandemia.
Le difficoltà degli ultimi mesi non hanno infatti fermato chi da oltre 30 anni fa della solidarietà senza barriere una propria missione, e, mentre questa bellissima storia d’amore prosegue il suo cammino, adesso, al Laboratorio, si pensa alla tradizionale vacanza estiva. “Partiremo in 43 persone domani, martedì 15 giugno, per andare all’Isola d’Elba . Torneremo il 25 giugno”, dice la responsabile dell’associazione Antonella Montagna.
“Faremo tanto mare ma non solo: giocheremo a bocce, faremo le camminate, abbiamo in programma una gita a Pianosa ed ad un eremo presente all”Elba – prosegue-. Visiteremo il museo di Napoleone ed un’azienda agraria che produce vino in modo particolare: l’uva viene messa nella nasse che poi vengono calate sott’acqua e tenute lì per dieci giorni. Questa cosa ci incuriosisce: vogliamo sapere come funziona questo tipo di vinificazione e che sapore ha il vino”. Tra i progetti de Il Laboratorio c’è anche una visita ad un’altra azienda agraria, “è di proprietà di due giovani sposi che hanno delle pecore. Una di questa – racconta Montagna- l’abbiamo adottata: si chiama Gabri e si trova in questa struttura, andremo a farle un saluto”.
Come dicevamo, nonostante l’emergenza sanitaria Il Laboratorio è riuscito superare le difficoltà. “Alla fine del 2020 siamo stati colpiti da un focolaio di coronavirus, a marzo del 2021 però siamo ripartiti con le nostre attività”, afferma Montagna. “Si sono vaccinati i volontari e gli autisti e la struttura ora è sicura. Abbiamo fatto uno sforzo per potere rincontrarci con i nostri ragazzi e le loro famiglie – continua -.Nei primi giorni di riapertura venne a farci visita l’arcivescovo di Siena, il cardinale Augusto Paolo Lojudice“.
Giochi, disegni, gite, lavori manuali: i volontari dell’associazione ed i disabili che qui vengono accolti possono stare nuovamente insieme. “Ci troviamo tre volte a settimana – aggiunge Montagna -. Durante un torneo di bocce siamo riusciti a farla tirare una ad uno dei nostri ospiti che non ha forza nei muscoli, lui non pensava di poterci riuscire ma ce l’ha fatta comunque”.
MC