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Il giorno del ‘non’ Palio

Appena deciso che il Palio non si fará, esce il primo raggio di sole: sembra quasi uno scherzo, l’ironia della sorte che sembra quasi sorridere di una città che si è fermata davvero. Passeggi per il centro e in mezzo a fiumi di turisti vedi la gente di Contrada dirigersi verso Piazza del Campo per vedere la bandiera verde alla trifora di palazzo pubblico per capacitarsi davvero che il palio è stato rimandato e per constatare che sì, effettivamente il tufo non era in condizione adatta per far correre i cavalli. La tensione scema o forse cresce, l’adrenalina subisce un arresto che però è solo temporaneo perché, in realtà, durerà un giorno in più. E questo impatto non è di poco conto nei cuori dei contradaioli, nonostante siano capaci di reggere forti emozioni.
Nei rioni poi la routine non è quella di sempre, la giornata è stata stravolta e il tempo si è fermato per un giorno perché nelle contrade non è da programma una giornata come questa, ma in questa atmosfera surreale ognuno cerca comunque qualcosa da fare per ammazzare il tempo. Nelle società si cerca di organizzare una cena: c’è chi smonta e rimonta i tavoli, chi asciuga le sedie e pulisce le posate, chi ha preso il monopolio della cucina e chi organizza il turno bar. Gli economi invece sono in totale fermento, perso dietro alle monture da sistemare, le parrucche da pettinare e poi le ultime occhiate a tamburo e bandiere per assicurarsi che tutto sia a posto. E sono proprio il tamburo e le bandiere ad essere protagonisti della giornata: eh sì, perché i ragazzi che domani vestiranno le monture della propria contrada sono lì che si allenano e perfezionano meticolosamente la sbandierata e il rullo.
Una giornata come questa è perfetta per chi magari non ha mai visto un museo di contrada, perché i musei sono stati aperti e chi vuole può visitarli.
Comunque è un giorno in più di festa. Si canta, si sta insieme, si ride.
Anche nelle stalle il clima è frenetico e la situazione in continuo movimento: si cerca di capire cosa è meglio per i propri cavalli, se c’è bisogno di fare una sgambatura.
In questa giornata così particolare in cui l’impiego della maggioranza della gente è cercare qualcosa da fare per la paura che il tempo non passi mai, la giornata inizia a passare diversa e speciale! È Palio anche questo!. Anzi, ‘non’ Palio. Un giorno in più per sognare.

Katiuscia Vaselli

Nata nel cuore di Siena, giornalista e contradaiola fervente. Ora Capo-redattorice di Siena News e Presidentessa di Dinamo Digitale.

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Katiuscia Vaselli

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