“Oggi comincia un nuovo percorso formativo. Noi abbiamo bisogno di una generazione di studenti che si capace di innovare. Investire nella scuola significa investire nei legami sociali, nella capacità di partecipare Le generazioni future dovranno pensare ad un mondo diverso, ad un’economia diversa, ad un modello di sviluppo diverso. Io credo molto nella loro capacità creativa ed innovativa”. Parole del pentastellato e neo ministro dell’istruzione e della ricerca, Lorenzo Fioramonti che stamani è stato ospite al Santa Chiara Lab dell’università di Siena, l’ateneo dove ha ottenuto il dottorato in Scienze Politiche. “Sono ritornato dopo il Graduation day di qualche mese fa. Tornare qui è sempre un piacere, l’università è ottima e dal grande dinamismo internazionale – spiega il ministro ai nostri microfoni -. Il collegio Santa Chiara è poi una struttura d’eccellenza dove si valorizza e si punta sul talento delle persone”. Oggi Fioramonti ha tenuto una lectio magistralis, nei locali della struttura nel Montone, proprio nell’aula, ricorda scherzosamente, dove nel 2002 guardava l’Italia giocare i mondiali di calcio. La materia della sua lezione era parte di una tavola rotonda dal nome “L’educazione salverà il pianeta?”, L’evento è stato un momento di riflessione sul ruolo dell’educazione per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile, al quale parteciperanno i partner della scuola insieme ad altri esperti che presenteranno esperienze e buone pratiche.
Davanti alle testate locali e nazionali però il ministro ha affrontato altri argomenti. ” “Ritengo che sia imprescindibile investire 1 miliardo di euro per l’università e la ricerca anche se questi fondi non sarebbero comunque sufficienti nemmeno per tornare ai valori precrisi del 2008. Per la scuola ne serve almeno il doppio – afferma Fioramonti -. Da qui la cifra di tre miliardi di euro di investimenti. Noi abbiamo fatto una serie di proposte per cercare di capire come si possa trovare parte di questi finanziamenti. Credo che in questa legge di bilancio ci sarà una forte inversione di tendenza visto l’importanza che l’esecutivo ha dato all’istruzione. Per quanto riguarda gli insegnanti, questi sono i meno pagati d’Europa, dobbiamo tornare a dare loro un compenso economico per rendere questo lavoro attrattivo anche per i giovani. Se questi finanziamenti ci saranno potremmo arrivare, in media ad un aumento a tre cifre per gli stipendi”. Nella parte finale del suo ragionamento l’ ex ministro ha parlato di una possibile creazione di un patto civico anche per le elezioni regionali in Toscana del 2020. “Sono questioni di cui non mi occupo, la strategia politica la lascio ad altri- conclude-. Mi sembra che però la proposta di Luigi Di Maio per l’Umbria sia una scelta intelligente. Noi facciamo un passo indietro per fare spazio a personalità della società civile che possono essere adatti per guidare regioni che hanno avuto problemi in passato”.
Marco Crimi
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