Aprire le porte del palazzo della Prefettura e non solo simbolicamente: Matilde Pirrera, nuovo prefetto di Siena, si presenta alla città ponendosi dalla parte di chi è al servizio del territorio, dalla parte di chi non ha voce per farsi sentire, dalla parte di quanti – in questo territorio – cercano sicurezza e libertà.
Matilde Pirrera, arrivata da Enna qualche giorno fa prendendo il posto di Maria Forte, deve ancora conoscere Siena e tutta la provincia, agenda già piena di incontri per i prossimi giorni ma della zona conosce bene la vicenda della tenuta di Suvignano che ha seguito in prima persona perché il suo impegno sui beni confiscati alle mafie è iniziato diversi anni fa e l’ha vista concentrarsi anche sulla bella struttura nel comune di Monteroni d’Arbia.
“Mi dicono che sono una persona abituata a vedere il bicchiere mezzo pieno”, ha detto Matilde Pirrera ai giornalisti e in effetti quel grande sorriso che arriva ai presenti nel salone degli arazzi della prefettura, lascia trasparire ottimismo e grande cuore.
“Il palazzo della prefettura non è del prefetto. E’ di Siena e di tutta la sua provincia. Quindi, può essere un luogo che può essere fruito da tutta la comunità” ha aggiunto Pirrera e su questo aspetto l’esperienza di Enna, tra il 2020 e i primi mesi del 2023, è esemplificativa: “Ci siamo aperti a convegni, presentazione di libri e concerti. Poi le scuole e ho ricevuto anche studenti che facevano l’Erasmus”.
Dall’approccio iniziale Pirrera ne ha già ricavato alcune sensazioni. “Non è una città semplice per chi non ha grandi risorse a disposizione”, Un sottolineatura che va di pari passo con la volontà di prendere coscienza di questa nuova realtà: “Incontrerò presto i sindaci del territorio per capire quali sono le criticità. La prefettura può svolgere una serie di servizi. Come essere vicino alle persone che hanno difficoltà con la digitalizzazione. A Enna, nel periodo del Covid, abbiamo reso disponibile il servizio dello psicologo per le persone sole. So dal cardinale Lojudice che qui le Contrade svolgono già un ruolo di grande presidio del territorio e che proprio nel periodo covid ne hanno dato ampia testimonianza.
Il primo passo è unire le forze. “Soltanto sviluppando le sinergie tra tutti gli enti è possibile supportare il territorio. La nostra azione principale è la presenza. La mia volontà è di rendermi disponibile ad ascoltare tutti”.
Uno dei nodi da affrontare è la questione migranti. Siena nel corso del 2022 ha visto aumentare in maniera inaspettata (e insolita) l’afflusso di persone. Cittadini di origine pakistana in particolare. La prefettura ha già fatto da centro nevralgico per coordinare le azioni di assistenza. E anche Pirrera si troverà di fronte alla questione: “Il 22 marzo, insieme a tutti gli altri prefetti della Toscana, siamo convocati a Firenze. Non è un caso solo locale o regionale. Siena come provincia ha già dimostrato spirito di accoglienza, aprendo le porte a più di mille persone. Quindi, mi sembra che su questo aspetto c’è una base importante e valuteremo l’apertura di una nuova struttura di accoglienza per i minori non accompagnati”.
K.V.
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