Tutto è cominciato con la lettera aperta che Oliviero Vivarelli, padre di Niccolò – ragazzo con Dsa – al dirigente scolastico dell’istituto agrario Bettino Ricasoli di Siena. La questione è diventata un braccio di ferro
“Mio figlio messo in un angolo, a scuola”. Si poteva sintetizzare così l’amara lettera che Oliviero Vivarelli, padre di Niccolò, aveva scritto lo scorso 12 dicembre a questo giornale come sfogo pubblico: una lettera arrivata fino al Ministero dell’istruzione dopo aver attraversato i tavoli di Provveditorato e Regione e prima ancora quelli del preside dell’istituto agrario Bettino Ricasoli di Siena.
L’amarezza di un padre deve essere forte per arrivare a parlare pubblicamente di quella che ha ritenuto un’ingiustizia nei confronti di un figlio che soffre di disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) e, dopo la risposta pubblica del preside dell’istituto, Vivarelli ha deciso che non poteva stare in silenzio perché era stata messa in dubbio la sua versione dei fatti. Così si è arrivati a un braccio di ferro che trova sostanza nella nuova lettera – e in quella inviata dalla scuola, che Oliviero Vivarelli ci chiede di pubblicare integralmente:
“Gentile Preside dell’Istituto Bettino Ricasoli di Siena,
abbiamo letto la sua replica del 19/12/2016 sulla vicenda relativa a mio figlio Niccolò.
Crediamo che basti pubblicare la lettera da Lei inviataci datata 17/12/2016 per far capire come, dopo ben 3 mesi dall’inizio della scuola, ci da apertamente ragione, aderendo alla nostra richiesta di annullamento di tutti i voti delle prove di verifica registrate come insufficienti, date senza l’applicazione delle Legge 170/2010 e delle sue Linee Guida, svoltesi nei mesi di Settembre, Ottobre e Novembre 2016.
Non si possono NON calcolare i danni morali provocati ad un ragazzo DSA in 3 mesi dall’inizio di una scuola superiore che si vede rifilare voti insufficienti solo perche’ alcuni Professori ancora non hanno applicato la Legge.
Le misure dispensative e compensative vanno applicate dal primo giorno di scuola e non certamente a dicembre dietro n/s Relazione e dopo ben 3 sessioni del Consiglio di Classe passate a convincere i Professori interessati ad intervenire sulle metodologie come previsto dalla Legge 170/2010.
Vorrei evitare di rendere pubbliche alcune delle Mail inviataci dal MIUR dopo che il dirigente delo stesso Ministero dell’istruzione le ha telefonato per accertarsi di quale fosse la situazione, se però vuole gliele posso inviare in privato, quindi trovo fuori luogo che lei dichiari “D’altra parte, ho anche il dovere di precisare che, in merito a questa vicenda, nessuna nota, o richiesta di chiarimenti, è pervenuta alla scuola dall’Ufficio Scolastico Provinciale, o Regionale, o tantomeno dal Ministero”.
Vorremmo però anche far chiarezza sulla vicenda della Professoressa DSA referente della Scuola confermando che non vi sono mai stati “ pesanti insulti”, come da lei riportato, casomai scambi verbali che non hanno mai portato ad offese”.
Oliviero Vivarelli