Il Palio di Siena è il protagonista della parata del Martedì grasso di New Orleans che si terrà il prossimo 21 febbraio. La notizia in città è passata in sordina ma l’annuncio è stato dato oltreoceano nel giorno della Befana.
“L’ufficiale del Re – si legge nel sito degli organizzatori della parata in un post dai toni ovviamente ironici – annuncia la proclamazione del re del Carnevale e i suoi piani per visitare la sua amata città di New Orleans per celebrare Martedì grasso”. E dopo il testo svela il tema principale della parata 2023: “il Palio di Siena”.
Il motivo della scelta? Lo spiega un comunicato scritto dagli organizzatori: “Come il Carnevale ha aiutato a definire New Orleans, le secolari tradizioni del Palio hanno aiutato a definire l’antica città toscana di Siena”. Il Palio, recita il testo, “è un’antica corsa di cavalli che fonda le sue radici nell’età d’oro della Repubblica di Siena”. Ed ancora: “Ogni anno due corse di cavalli -una a luglio, l’altra ad agosto- avvengono in piazza del Campo, la piazza più importante della città ”.
Il comunicato continua e ricorda che Siena è divisa in diciassette contrade che, si legge, “rappresentano piccole comunità che hanno radici medioevali. Storicamente ogni contrada aveva le sue compagnie militari, gilde, chiese e rivalità con altre contrade. Tradizioni e rivalità che sono continuate per più di un millennio”, concludono gli organizzatori.
Non è d’accordo con l’iniziativa il Consorzio di Tutela per il Palio ma il presidente Antonio Carapelli ha ammesso che “non c’è potere di intervenire in un qualcosa che viene fatto oltreoceano”. Carapelli comunque ha chiarito che da parte del Consorzio “non si condivide e nemmeno si autorizza lo svolgimento della parate perché si rischierebbe di dare il via ad un processo di emulazione”.
“Come Consorzio non abbiamo autorizzato nulla”, ribadisce Carapelli spiegando inoltre che “gli organizzatori della parata avevano contattato il Consorzio ad ottobre ma alcuni dei loco carri erano già in fase di realizzazione. Da loro punto di vista però non c’è l’intenzione di screditare la nostra Festa”
Marco Crimi