La notte del 23 settembre 1967 viene rubato, dalla chiesa di San Vigilio, il drappellone dipinto da Bruno Marzi. Il giorno dopo, infatti, si sarebbe corso il Palio straordinario indetto per onorare il LIX Congresso della Società Italiana per il progresso delle Scienze. Il Comune, così, è costretto ad esporre sul Carroccio il bozzetto montato su un drappo bianco. Sul Campo trionfa la Giraffa, pur tra mille polemiche, con Rosario Pecoraro detto Tristezza (che, primo nella storia paliesca, arriva al bandierino a mani alzate) e il grande Topolone (che al tempo si chiamava Ettore). E’ il Palio delle polemiche: l’Istrice non viene nemmeno imbossolato perché, contario alla motivazione, non dà la sua adesione. Saltano diverse prove a causa del maltempo e, intanto, anche gli scienziati a cui è dedicata la Carriera lasciano Siena senza assistere alla corsa. Il giorno del Palio le cose precipitano: dopo due mosse date per nulle e cadute rocambolesche cavalli e fantini ritornano nell’Entrone e non tutti sono propensi a che la corsa si effettui. Poi si decide: il Palio si farà ma il mossiere, Jago Fuligni (che considera valida l’ultima mossa data ma fermata a causa delle cadute) resta in Questura e sul Verrocchio, al suo posto, sale il brigadiere dei Vigili Urbani Fedro Valentini (padre dell’attuale sindaco, Bruno Valentini). Ma il mistero del drappellone scomparso resta. Si dice che, mentre i giraffini stanno festeggiando in Provenzano, gli autori del furto, alcuni studenti universitari bolognesi appartenenti alla goliardia, abbiano contattato la Contrada vittoriosa per restituire il maltolto, magari bevendo e scherzando con i suoi contradaioli festanti.
I contradaioli della Giraffa, tuttavia, pare abbiano suggerito agli autori dello “scherzo” di collocare il drappellone in un luogo preciso e di “sparire” subito dopo. Il gruppetto di goliardi, in questo modo, forse, si rese conto che a Siena il Palio è una cosa seria. La consegna del Palio “ufficiale” avviene alcuni giorni dopo in Comune ma la Giraffa si rifiuta di restituire il Palio bianco con il bozzetto, perché, per loro, quello veramente vinto è il “Palio del bozzetto”. La Giraffa, così, oggi espone nel suo museo il drappellone originale dipinto da Marzi accanto al drappo bianco su cui è attaccato il bozzetto, che hanno vinto sul Campo.
Maura Martellucci
Roberto Cresti