Siena

Il Pegaso di Lodola nella rotonda di via Bianchi Bandinelli. Magi: “Opera valorizzata e strade abbellite”

Il “Pegaso” di Marco Lodola ha trovato la sua collocazione definitiva a Siena. L’opera è stata infatti posizionata dal comune di Siena all’interno della rotonda di via Bianchi Bandinelli, nel crocevia fra via Lombardi e via Giovanni Paolo II e inaugurata ufficialmente oggi, martedì 1 aprile.

L’opera è stata donata dall’artista, autore peraltro del Drappellone di agosto 2023, alla città: è stata realizzata in occasione della mostra “Dame, cavalieri e nobili destrieri” svoltasi negli spazi del complesso museale di Santa Maria della Scala e per le vie del centro storico (piazza del Campo, Logge della Mercanzia e Logge del Papa). In particolare il “Pegaso” è stato esposto in piazza del Campo e, al termine della mostra e dopo la donazione, ha trovato temporanea collocazione nel cortile di palazzo Patrizi in via di Città. Il posizionamento nella rotonda di via Banchi Bandinelli, lungo la così detta “strada Fiume”, è di notevole impatto.

“Prosegue l’impegno dell’amministrazione – ha spiegato l’assessore al decoro urbano del comune di Siena Barbara Magi – per il miglioramento del decoro urbano, intervenendo nelle principali arterie intorno al centro storico: in questo modo tutta la città è apprezzata e le strade cittadine sono abbellite con opere di grande valore, come quella donata da Marco Lodola. Allo stesso tempo questa collocazione, di grande impatto anche nelle ore buie quando il multicromatismo del ‘Pegaso’ spicca anche in lontananza grazie alla propria illuminazione, valorizza l’opera. Come ripeto spesso non lavoriamo solo per un semplice ‘abbellimento’ di alcune parti della nostra città, ma ci impegniamo perché il miglioramento del decoro porta socialità, fruibilità, sicurezza. Dopo la collocazione del” Gallo dei 100 anni”, scultura del maestro Renato Ferretti, nella rotonda di Villa Montarioso e il ‘Pegaso’, che si aggiungono al cavallo di Staccioli presso i Due Ponti, stiamo lavorando anche ad altre rotonde”.

Il mito di Pegaso narra che il cavallo alato fu addomesticato con le briglie d’oro di Atena e volò verso l’Olimpo, per poi trasformarsi, come da volontà di Zeus, nella luminosa costellazione che porta il suo nome. Il cavallo dai colori pop si innalza sulle zampe posteriori: una rappresentazione, secondo l’autore, dell’aspirazione celeste, oltre che della volontà di superare i propri limiti andando incontro al proprio destino.

emanuele giorgi

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