“Stiamo provando a portare Toscana Life Sciences a Firenze”, l’idea è il fiore all’occhiello del sindaco del Capoluogo Dario Nardella per il suo progetto della “città della conoscenza”.
Come ha spiegato al Corriere Fiorentino Nardella vorrebbe rilanciare economicamente il suo territorio attraverso cultura, università e formazione e sarebbe disposto a ‘soffiare’ a Siena la Fondazione che si occupa di scienze della vita a Siena e a cui resta meno di una settimana per rinnovare l’affitto immobiliare e potere rimanere in strada del Petriccio.
Immediate le reazioni della politica locale. “Il peggior modo per far crescere la Toscana è quello di concentrare le eccellenze (e le risorse) regionali a Firenze. Giani è stato eletto sulla base di una chiara promessa di contrastare e riequilibrare lo sbilanciamento che in questi anni c’è stato in favore del capoluogo di Regione- sono le parole di Bruno Valentini, consigliere comunale Pd-. Che, oltre ad essere ingiusto, non è utile perché la crescita sarà duratura e forte se estesa a tutto il territorio. Tls non si tocca, ma mi riempe d’orgoglio vedere che i fiorentini ogni tanto ci invidiano”.
“Toscana Life Sciences è uno dei pochi fiori all’occhiello senesi che, come acceleratore e incubatore di imprese, tiene insieme il distretto di scienze della vita; un distretto che, insieme a Università degli Studi e Azienda Ospedaliera Senese- questo il commento di Fulvio Mancuso, di Sinistra Civica Ecologista-, funge anche da grande attrattore e sviluppatore delle sinergie con GSK e altre aziende del settore. Per capirci sono migliaia di posti di lavoro, compreso l’indotto e dunque un pezzo fondamentale per le prospettive economiche e demografiche del nostro territorio. Il futuro della Toscana non sta nella sua fiorentinizzazione ma nello sviluppo e nel progresso policentrico delle tante sue aree e vocazioni”.