Il piano di Mario Draghi per rilanciare l’Unione Europea parla anche senese: l’ex-premier nel suo documento sulla competitività comunitaria, da oltre 300 pagine, cita anche una pubblicazione del centro di ricerca comune della Commissione europea sulla gestione dei rifiuti, di cui uno degli autori principali è il docente del nostro ateneo Dario Caro. Il focus dello studio è sul riciclo di materiali da costruzione e demolizione come calcestruzzo, mattoni, gesso e ceramiche e piastrelle. “Questa frazione di rifiuti – spiega Caro, chimico ambientale e docente del dipartimento di scienze fisiche, della terra e dell’ambiente – è la più grande d’Europa. Nel nostro lavoro abbiamo dunque valutato gli impatti ambientali della gestione degli stessi rifiuti, in modo da mostrare le potenzialità che poteva avevare il riciclo di una frazione di rifiuto così importante”. E prosegue: “Abbiamo valutato anche l’impatto economico, e cioè l’investimento che la Commissione deve fare per rendere competitivo il riciclo rispetto ad altri metodi di gestione dei rifiuti, come le discariche o gli inceneritori”. La pubblicazione, come anticipato, fornisce nel dettaglio numerosi dati ed anche una valutazione su quella che è la gestione dei rifiuti di costruzione e demolizione. I materiali presi in esame che costituiscono la frazione di rifiuti da costruzione sono dodici ed il loro potenziale massimo di riciclo sarebbe capace di ridurre le emissioni dell’Ue di 33 milioni di tonnellate di Co2 equivalente. La ricerca fornisce risultati definiti nel report di Draghi come “cruciali” sulla riduzione delle emissioni di gas serra rispetto alle tecnologie usate attualmente, e sottolinea gli enormi benefici che ci sarebbero per tutta l’Unione comunitaria.
Marco Crimi