I racconti andati in scena al Piccolomini stamani sono due: il primo è un giallo mentre il secondo è una commedia romantica che è ambientata a Siena. La cornice dello spettacolo c’è ma l’esibizione si è sviluppata spontaneamente
L’esperimento è quello del laboratorio di teatro creativo che l’Istituto porta avanti da tempo.
Tra i protagonisti studenti con disabilità che così esprimono il loro potenziale e il loro vero valore. Per la scuola è solo uno dei laboratori di inclusione sociale insieme a quello dell’arte, della musicoterapia, della fattoria didattica.
Il laboratorio è trasversale, ci partecipano ragazzi di diverse età che sono autori e registi della piéce e che sono in una sfida continua con loro stessi: di come vanno a finire le loro storie nessuno sa nulla, ma è l’intreccio delle varie idee a fare da input all’esibizione.
“Creiamo gruppi trasversali. Ed i ragazzi si inventano dal nulla le storie. Tutto è improvvisato, grazie anche agli input che arrivano dal pubblico”, dice Margherita Gravagna, docente del Piccolomini
Tra i personaggi c’è anche Mattia Bacianini, 19 anni a luglio. Il ragazzo, affetto da sindrome di down e guarito anche da una leucemia, frequenta il liceo musicale e sogna di continuare i suoi studi al Conservatorio, visto che la musica è il suo grande amore.
Sul palco poi è una vera tigre. “Non ho alcune paura e nemmeno l’ansia. E quando faccio teatro mi sento meglio. Grazie alla musica ho poi capito come leggere”, le sue parole.
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