Bene ha fatto l’assessore regionale alla Cultura Cristina Scaletti a prendere posizione contro il provvedimento del governo per la revisione della spesa (spending review) che ad oggi metterebbe in ginocchio molte delle istituzioni culturali italiane compresa Fondazione Musei Senesi.
Quindi, ringrazio pubblicamente la dottoressa Scaletti per aver rotto un silenzio preoccupante in merito al rischio di veder sparire i migliori soggetti del cosiddetto terzo settore. La crisi economica che il Paese sta vivendo è palese e morde qualsiasi ambito della vita pubblica italiana. La necessità di praticare il rigore e di fare economia e selezione, anche in ambito culturale, è una scelta dolorosa, ma necessaria. Ciò non toglie che si debba prestare molta più attenzione ad un settore importante e decisivo per il nostro Paese come la cultura.
Lo smantellamento indiscriminato del patrimonio istituzionale e culturale italiano sarebbe un durissimo colpo al tessuto sociale e civile della stragrande maggioranza delle città e dei loro territori. Compresa Siena e la sua provincia che, grazie anche alle nostre più importanti istituzioni culturali, ha sempre agito in favore della conservazione e della valorizzazione del proprio patrimonio culturale ed artistico. Promovendo, spesso e in largo anticipo agli attuali tempi di crisi, azioni di programmazione, di coordinamento e di accessibilità al patrimonio culturale. La nascita di Fondazione Musei Senesi, voluta come concreto strumento di gestione associata di un grande patrimonio museale, ha reso possibile tutto ciò, in virtuosa collaborazione con gli Enti Locali e gli organi statali preposti alla tutela del patrimonio.
Nel compiere la propria attività di ricerca, produzione e promozione culturale, la Fondazione Musei Senesi ha sempre avuto al proprio fianco, oltre che la Provincia di Siena suo fondatore, anche la Regione Toscana con la quale negli ultimi tre anni si è rafforzato un rapporto di intensa e proficua collaborazione. Non si può permettere che enti come il nostro, così come istituzioni culturali toscane e nazionali che hanno prodotto un nuovo di modello di sviluppo virtuoso nei rapporti tra pubblico e privato, rischiano adesso di sparire con un acritico colpo di spugna governativo che non tiene conto degli importanti risultati raggiunti in questi anni, testimoniati anche da bilanci sempre attivi. grazie anche alla capacità crescente di autofinanziamento.
Gianni Resti
Presidente Fondazione Musei Senesi