Il questore Milone si presenta a Siena: “Spero di trovare una realtà tranquilla ma non abbasso la guardia”

Il nuovo questore di Siena, Pietro Milone, si è presentato questa mattina alla città nella caserma ‘Piave’ in via delle Sperandie nel salone d’onore. Tanti i giornalisti accorsi per raccogliere la dichiarazioni del nuovo responsabile della pubblica sicurezza della provincia senese. Alla domanda su che tipo di realtà pensa di trovare, il neo questore ha risposto: “Credo che in ogni luogo in Italia bisogna stare sempre attenti. Scavando si trovano sempre cose interessanti. Io non abbasso la guardia: mi auguro che Siena sia una realtà molto tranquilla dove si può vivere serenamente. Se così è io mi batterò per continuare su questo trend se non addirittura migliorarlo”.

Pietro Milone si è anche soffermato a raccontare un po’ del suo passato, dato che in città è stato già identificato come ‘l’uomo che ha sgominato la banda della Magliana’. “Si è trattata di un’esperienza unica nella mia carriera – ha detto il questore – che un po’ mi perseguita anche. Nella mia vita ho sempre trovato persone interessate a questa vicenda, ma io custodisco i miei ricordi anche abbastanza gelosamente. Certamente, riuscire a catturare ‘Il freddo’ ed aver passato 24 giorni a Caracas non è un’esperienza di tutti”. Una formazione professionale che è proseguita anche successivamente: “Ho avuto la fortuna di partecipare – ha spiegato – ad interrogatori con persone del calibro di Tommaso Buscetta, con Raffaele Cutolo, Pasquale Galasso e tanti altri pentiti di mafia”.

Un’attenzione, quella del questore, che ora però è completamente concentrata sulla realtà senese, come dice lui stesso. Tanti i temi trattati da Milone, che si sofferma su alcuni di essi, in particolare sulla movida: “Mi sento di garantire che stimolerò molto i controlli sulla vendita degli alcolici ai minori. Una fattispecie sulla quale sarò assolutamente intransigente”. “Nel momento in cui accerteremo – prosegue – la presenza di commercianti che vendono alcolici ai minori in modo irresponsabile adotteremo tutte le misure nella nostra possibilità per far sì che il fenomeno si interrompa quanto prima. Per far ciò – conclude – dovremo essere molto presenti ma cercheremo di fare il possibile, studiando bene la ripartizione delle nostre risorse”.

(Di seguito il servizio completo)

Katiuscia Vaselli
Emanuele Giorgi