“Un progetto senza precedenti, è più di 20 anni che un intervento di questa portata non veniva fatto su Siena” così ha commentato Luigi De Mossi, sindaco di Siena durante la presentazione dei lavori di ristrutturazione nel complesso museale del Santa Maria della Scala. Al via il primo di tre grandi interventi per il museo senese che porteranno quasi ad un raddoppio di ingressi alla struttura (al momento la capienza è di mille visitatori, si potrà arrivare a 1,8mila n.d.r.). Un lavoro frutto della sinergia tra il Comune di Siena e la Regione Toscana, un investimento di oltre 3 milioni di euro.
Nel dettaglio si andrà a ripristinare e mettere in sicurezza la cosiddetta ‘strada interna’ che dalla piazzetta della Selva si collega fino a Piazza del Duomo, ripristinando anche la ‘corticella’. Inoltre al via anche una serie di interventi a migliorare la sicurezza del museo ed i passaggi con aggiunta di scale ed ascensori ed il rifacimento dei dispositivi, come impianti elettrici e antincendio. Valorizzare e restaurare attraverso un’operazione di restauro scientifico tutti gli ambienti sia dal punto di vista architettonico, che dal punto di vista storico-artistico.
“Tutto ciò conferma che la collaborazione tra Comune e Regione sta funzionando – afferma Luigi De Mossi, sindaco di Siena -. L’idea di questa città è sempre stata quella di mettersi a dialogare con l’Europa e con il mondo e questo progetto può dare una nuova spinta per capire quello che siamo stati e quello che saremo”.
Siena e il Santa Maria della Scala saranno il punto di riferimento per l’Europa per quanto riguarda la via Francigena, percorso importantissimo che ogni anno accoglie migliaia di visitatori. Anche la Regione investe sull’antica via, confermando Siena come capofila. Il Santa Maria della Scala è ed è stato, storicamente, un punto di arrivo importantissimo lungo la Francigena soprattutto per il suo antico ruolo di ospedale.
“La scelta è molto precisa: selezionare Siena capofila negli asset relativi alla via Fracigena è stato l’intervento più importante che la Regione abbia fatto in questi anni – ha commentato Monica Barni, vicepresidente della Regione Toscana -. Il Santa Maria sarà il centro di informazione e documentazione per tutta la via Francigena, nuovi modi di pensare al turismo che dovrà essere lento, di grandissima esperienza e, soprattutto, che possa essere vissuto in piena libertà e completa sicurezza”.
Niccolò Bacarelli