Il 25 agosto 1896 la Torre realizza il suo secondo cappotto (il primo è del 1787) con Domenico Fradiacono detto Scansino sul cavallo Febo. Il Palio del 25 agosto è il Palio ordinario, corso per il passaggio dell’VIII corpo d’armata. Inizialmente il Comune aveva, infatti, deciso di non correre il Palio del 16 agosto, dato che era già stato indetto un Palio straordinario il 23 settembre per celebrare l’inaugurazione del monumento a Giuseppe Garibaldi. I senesi, però, si ribellarono e vollero la loro Carriera anche il 16. Il Comune dovette cedere e le procedure si invertirono: il 25 agosto venne considerato Palio ordinario, mentre il 16 divenne un ulteriore Palio straordinario con tutte e dieci le Contrade estratte a sorte. L’Aquila, per protesta, decise di non prendere parte a nessuna delle due Carriere d’agosto, ma il 25 prese parte al corteo delle Comparse solo per riguardo agli ospiti, rinunciando, però, al compenso di 20 lire che il Comune dava alle Contrade che non correvano. Essendo il prato di Sant’Agostino occupato dai carri delle tuppe, la riunione delle comparse ebbe luogo in Piazza del Duomo. Piazza Vittorio Emanuele II era gremita e le cronache del tempo parlano di trentamila persone presenti e, tra queste, vi erano almeno cinquemila militari. Alla Civetta era andato in sorte un cavallo di gran lunga superiore agli altri e, come dicono le cronache, “avendo avuto il vantaggio di partire prima dal canape tutto faceva ritenere che avesse dovuto rimanere vincitrice, onde fu con non poca sorpresa che si vide vincere la Torre”. A Palio finito il Capitano della Civetta, Gaetano Inglesi, si dimise e, attraverso i giornali, rese noto ai senesi di aver chiesto al Comune di Siena l’espulsione dalle corse del fantino Genesio Sampieri detto il Moro per aver palesemente favorito la Torre nella vincita del Palio. Ma tale protesta non venne accolta.
Maura Martellucci
Roberto Cresti