Siena

“Il silenzio contro il superfluo della nostra epoca”: la riflessione di Padre Bernardo sul sagrato del Duomo

Il silenzio che è “un rasoio che toglie il superfluo e il mendace” ed ancora il saper rinunciare “all’illusione di essere al centro”.

L’Abate di San Miniato al Monte, Padre Bernardo Gianni ha aperto così “Pace, bellezza e pienezza”, il festival “Tra arte e fede”. La sua conferenza ha seguito le tracce della filosofa Simone Weil già dal titolo: “Aprire gli occhi sulla realtà, vedere la luce, ascoltare il vero silenzio”.

“La vita della nostra epoca è in balia della dismisura”, ha affermato Padre Bernardo che ha contrapposto la bellezza alla stessa dismisura. Ma che cosa significa? “Vuole dire sapere aprire gli occhi, ascoltare il vero silenzio ed entrare in una sintonia profonda con una visione di umano che evoca un’eccedenza che ci permette di superare l’inquietudine del tempo e ritrovare un radice di speranza e futuro”, sottolinea.

Per l’uomo di chiesa il silenzio “non è mai fine a sé stesso” ma è con esso che “si può cogliere il germoglio della parola”. E lo stesso silenzio permette “di discernere, di setacciare” e ritornare ad impiegare “una parola scomoda che nel Vangelo porta una prospettiva di amore: la verità”

A fare da cornice alla riflessione di Padre Bernardo Gianni è il sagrato del Duomo, “una barca – come l’ha chiamata lui- che educa e insegna a riconoscere l’insegnamento dato da Gesù”.

Intanto, dopo la prima serata-evento di ieri, il festival prosegue con l’incontro  “Donatello a Siena – Donatello e Siena”, affidato a Francesco Caglioti, professore ordinario di Storia dell’arte medievale della Scuola normale superiore di Pisa.

“Dai cittadini c’è stata una grande risposta di partecipazione e questo va nel senso del messaggio che ho inteso dare da Rettore: la Cattedrale è luogo di bellezza, armonia, della civiltà cristiana senese. Questi sono luoghi storici che ci proiettano nella memoria dei nostri predecessori, ma allo stesso tempo devono portarci verso il futuro”, ha detto il Rettore dell’Opera del Duomo Giovanni Minnucci.

“Siamo aperti ad accogliere delle riflessioni che ci aiutino a leggere il contemporaneo e a metterci nell’atteggiamento giusto nei confronti del futuro che sarà. Abbiamo unito questi elementi con persone e competenze diverse: da Padre Gianni fino allo scrittore, pedagogista e imprenditore sociale Johnny Dotti”, ha concluso il cardinale Lojudice.

Tutti gli appuntamenti sono a ingresso libero fino a esaurimento posti. Per info e prenotazioni 0577-286300 o booking@operalaboratori.com. Qui il link con il calendario completo

Katiuscia Vaselli

marco crimi

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