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“Il sistema agricolo è in evoluzione”: ecco la piattaforma dei sindacati sul contratto provinciale della categoria

“Una struttura che consentirà una strutturata legalità fra i lavoratori agricoli” così, Gabriele Coppi di Fai Cisl presenta la piattaforma del contratto provinciale degli operai agricoli e florovivaisti della provincia di Siena. Presenti stamattina, durante la conferenza stampa, i rappresentanti di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil. Questa piattaforma nata da una comune collaborazione, consentirà di normalizzare il lavoro in nero nelle aziende agricole nei periodi di grande intensità lavorativa. Queste, come ci raccontano le organizzazioni, spesso si avvalgono di dipendenti avventizi, non sempre posti sotto legale contratto. Gli obiettivi della nuova piattaforma, oltre a quello di normalizzare gli stessi contratti, sono anche quelli di equiparare la qualità della produzione e del territorio. Siena conta circa 12mila lavoratori nell’ambito agricolo e florovivaista: la situazione, per quanto riguarda il lavoro in nero e il caporalato è sotto stretto controllo. I sindacati grazie allo sviluppo della piattaforma, che funge da cabina di regia per un costante monitoraggio e grazie poi all’aiuto delle forze dell’ordine, riescono ad intervenire laddove ci sia un sospetto illecito.” E’ una piattaforma ambiziosa- ci fa sapere Andrea Berni di Uuila Uil-. Rispecchia la situazione del lavoro all’interno della situazione di Siena. Noi abbiamo cercato di inserire delle misure contrattuali che ‘calzino’ con questa situazione”.

Grande attenzione è stata dedicata alla sicurezza, soprattutto per quanto riguarda gli appalti, condizione che i sindacati stanno cercando, in maniera costante, di arginare. Proprio dietro a questi appalti, sottolineano le i delegati sindacali, si nascondono gravi condizioni di lavoro in nero e caporalato.” A Siena però il caporalato non attecchisce – spiega Roberto Giubbolini, di Flai Cgil -.C’è comunque, tra tutti gli impiegati, una parte importante che non ha un’assunzione regolare ma il problema in provincia è minimo. Noi rileviamo comunque problemi su lavoro grigio e tutele”. Per combattere il lavoro in nero, le varie sigle hanno intenzione di istituire un rappresentante per la sicurezza(Rls) territoriale che possa, in qualche modo seguire la presenza di quelle aziende agricole, di piccola o media grandezza, che non dispongono di un Rls aziendale. Sono appunto le piccole aziende agricole, che a volte (a Siena è una tendenza minoritaria), si avvalgono di dipendenti irregolari.La piattaforma, a piccoli passi, funzionerà soprattutto per combattere il lavoro illegale, ma anche per sensibilizzare dal punto di vista della sicurezza, le aziende agricole, che troppo spesso vedono la questione, non tanto come il benessere del lavoratore ma, purtroppo, come un costo economico e antipatico da pagare. 

Niccolò Bacarelli 

marco crimi

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