Nel settembre del 2017 una società di Roma chiese la registrazione di un immagine simile a quella del marchio Gallo nero. Immediatamente il consorzio vino Chianti classico si oppose a tutela dello storico marchio. Nel 2020 la commissione ricorsi dell’ufficio marchi accoglie l’opposizione del Consorzio, nonostante ciò il procedimento andò avanti fino al Tribunale Ue. Il Tribunale oggi conferma la bocciatura del marchio proposto, ribadendo che l’utilizzo di un segno confondibile con il Gallo Nero rappresenta un rischio grave di indebito vantaggio e sfruttamento della “elevata notorietà, del prestigio e dell’eccellenza proiettata dal marchio” Gallo Nero, simbolo univoco del vino Docg Chianti classico.
I tribunali europei già in altre occasioni avevano affermato il principio di tutela del Gallo Nero, e, per ben 61 volte negli ultimi 15 anni, gli uffici Marchi di tutto il mondo hanno riconosciuto il principio oggi chiaramente espresso dal Tribunale europeo.
“Ci hanno provato tante volte, ma ancora una volta il tentativo di servirsi di un marchio storico e prestigioso come quello del Gallo nero è stato respinto. -commenta così la notizia la vicepresidente ed assessore all’agroalimentare Stefania Saccardi- Accogliamo con grande soddisfazione la pronuncia del Tribunale europeo: quel simbolo non può essere usato per identificare altri vini se non il Chianti classico”. “Il chianti Classico -prosegue- rappresenta molto di più di un prodotto di alta qualità ed è molto di più di un fiore all’occhiello della nostra produzione vinicola. Non è soltanto un tassello fondamentale del nostro patrimonio agroalimentare, ma un elemento della stessa identità culturale Toscana, con un forte contenuto di tipicità e di qualità. Tutte caratteristiche -conclude- da tutelare con rigore per la salvaguardia e il successo del made in Italy nel mondo”.