In preparazione della prossima edizione della fiera che si svolgerà a Verona dal 14 al 17 aprile, Vinitaly è approdato a Bruxelles, il 20 marzo in un’edizione speciale, per sottolineare il ruolo chiave del vino italiano sui mercati internazionali.
Alla kermesse vinicola, ospitata nella residenza dell’Ambasciatore d’Italia in Belgio, S.E. Federica Favi e presentata come una sorta di anteprima della 56 edizione di Vinitaly, hanno preso parte più di 100 buyers horeca e professionisti dei media. In un momento cruciale in cui il vino si trova a fronteggiare un calo dei consumi, una modifica nei gusti delle nuove generazioni – che preferiscono i vini senza alcol o a bassa gradazione alcolica- e vari attacchi sul piano delle etichettature e della relazione tra consumo di vino e salute, Vinitaly risponde mettendo il vino al centro dell’Europa, come motore per l’economia, il turismo e la cultura non solo del Belpaese ma dell’Europa stessa.
“Per la prima volta portiamo la conferenza stampa di presentazione di Vinitaly fuori dai confini italiani – ha commentato il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo –. Di fronte a una congiuntura difficile per il vino, a partire dalla pressione delle istanze salutistiche a livello internazionale, passando per i cambiamenti dei modelli di consumo, fino alle sfide poste dai mutamenti climatici, oggi siamo qui al Parlamento europeo, dove si decidono le sorti del mondo del vino e della viticoltura, assieme ai rappresentanti del comparto, per ribadire il fondamentale valore socio-economico che questo settore esprime nei nostri territori e nelle nostre comunità”.
Mentre Ignacio Sánchez, segretario generale del Ceev (Comitato europeo delle aziende vitivinicole) ha dichiarato: “l’Ue ci ha aiutato, per questo siamo qua, assieme a Vinitaly, per rappresentare ai decisori dell’Europarlamento l’importanza e il valore del vino italiano ed europeo. Secondo l’indagine che abbiamo realizzato con Pwc – ha poi proseguito- e che presentiamo oggi, il vino europeo vale 130 miliardi di euro, con un contributo fiscale di 52 miliardi di euro l’anno e 3 milioni di addetti”.
Proprio per sottolineare il ruolo chiave del vino nell’economia, durante Vinitaly – ha dichiarato l’ad di Veronafiere, Maurizio Danese – “in occasione della 1ª giornata nazionale del Made in Italy (15 aprile) presenteremo, assieme al ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, la ricerca “Se tu togli il vino all’Italia”, un tuffo nel bicchiere mezzo vuoto. Uno studio, realizzato dall’Osservatorio Uiv-Vinitaly e da Prometeia, sull’impatto che il Belpaese subirebbe in termini socio-economici, turistici e identitari da un’ipotetica scomparsa del vino dall’Italia”.
Stefania Tacconi