Dal 15 al 22 novembre si è celebrata in tutto il mondo la IX edizione della “Settimana della Cucina Italiana nel Mondo”, una rassegna dedicata alla promozione della cucina e dei prodotti agroalimentari italiani di qualità, promossa dalla rete di Ambasciate, Consolati, Istituti Italiani di Cultura e Uffici ICE all’estero. La rassegna nasce con l’intento di divulgare i valori portanti della cucina italiana nel mondo. Il tema centrale di quest’anno è stata la Dieta Mediterranea: iscritta nella Lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell’UNESCO dal 2010, essa svolge un ruolo centrale per la tutela della salute, ma anche un modello di sostenibilità, perché basata sull’uso di prodotti tipici locali e regionali. L’evento viene celebrato con varie iniziative nella rete di Ambasciate e Consolati Italiani nel Mondo. In particolare presso l’Ambasciata in Cina a Pechino, protagonista è stato il vino delle prestigiose denominazioni senesi, con l’iniziativa “Italy in a Wine Glass: Siena Edition”, che ha visto la partecipazione dall’Italia del Presidente dell’Osservatorio Internazionale di Diplomazia Culturale, Monica Barbafiera, e del Consigliere per le relazioni istituzionali dell’OIDC nonché Vice Presidente della Fondazione Enoteca Italiana Siena, Mario Valgimigli. Nel seminario dedicato alle indicazioni geografiche del vino e alle eccellenze del territorio della Provincia di Siena, sono state affrontate le varie tematiche legate al Made in Italy agroalimentare, come la tutela dei vini italiani DOCG. Gli ospiti hanno potuto degustare i vini dei Consorzi del Vino Chianti Classico, del Vino Nobile di Montepulciano, del Vino Brunello di Montalcino e del Vino Vernaccia di San Gimignano, guidati dal sommelier cinese Jordan ZHAO, certificato AIS (Associazione Italiana Sommelier). A tal proposito ha dichiarato l’Ambasciatore d’Italia Massimo Ambrosetti “Dal legame profondo e inscindibile che unisce ogni cultivar con il suo terroir d’origine nascono le caratteristiche uniche e inconfondibili dei vini nostrani. Caratteristiche, queste, riconosciute e apprezzate dai consumatori di tutto il mondo, compresi quelli cinesi, sempre più alla ricerca di prodotti autentici e di qualità. Nel 2023, il vino si è confermato la principale voce dell’export agroalimentare italiano in Cina”.
Stefania Tacconi