Lieve aumento per il saldo iscrizioni e cessazioni delle imprese in provincia di Siena nel secondo trimestre dell’anno. Secondo i dati elaborati dalla Camera di Commercio sulla base dei dati di InfoCamere lo stesso saldo si attesta ad un più 90, con un leggerissimo aumento rispetto al più 88 registrato nello stesso periodo di un anno fa.
L’economia senese si dimostra stabile ma poco dinamica: poche nuove imprese, calo di artigiane e giovanili, tengono solo le società di capitali; domanda di lavoro concentrata nei servizi e contratti a termine.
Nei tre mesi presi in analisi, spiega il presidente dell’Ente Massimo Guasconi, “si sono registrate 293 iscrizioni di nuove imprese, in diminuzione del 5,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, e 203 cancellazioni non d’ufficio, in flessione dell’8,6% rispetto al 2024. Il tasso di crescita del secondo trimestre 2025, +0,33%, pur migliorando rispetto al 2024, quando era +0,32%, si attesta all’87esimo posto della graduatoria delle province e ben al di sotto della media nazionale, +0,56%”.
“Il numero complessivo delle imprese che hanno sede in provincia di Siena– prosegue Guasconi – scende nel secondo trimestre 2025 a 27.173 unità, in flessione dello 0,2% rispetto al corrispondente dato del 2024, con una parallela contrazione degli addetti operanti nelle imprese (113.217, -0,7%). Segnali positivi si registrano invece sul versante delle localizzazioni d’impresa, che si attestano a 36.243 unità (+0,2%), e degli addetti (96.840, +0,2%). Il dettaglio per classe di natura giuridica ci mostra una situazione polarizzata: da un lato le società di capitali che crescono rispetto a metà 2024 di 183 unità in v.a. e del 2,3% in percentuale, dall’altro tutte le altre forme giuridiche: società di persone -129 unità e -2,3%, imprese individuali -91 unità e -0,7%, altre forme -15 unità e -2,1% Per quanto riguarda le impese artigiane, sempre al 30 giugno di quest’anno, se ne contano. 6.102, in leggera flessione rispetto ad un anno fa (-12 unità, -0,2%). Se però si confronta il dato attuale con quello di dieci anni fa emergono chiari i segnali di un indebolimento del tessuto artigiano senese: la variazione rispetto al 30 giugno 2015 è di -910 imprese in v.a. e -13% in termini percentuali”.
“Le imprese giovanili, presenti in provincia di Siena, a metà anno 2025 – continua il presidente dell’Ente camerale – sono complessivamente 1.727 (il 6,4% del totale delle imprese provinciali), in diminuzione di 23 unità e dell’1,3% rispetto all’anno precedente. In leggerissima contrazione anche le imprese femminili aretine: a metà anno 2025 sono complessivamente 6.641, in diminuzione di 7 unità e dello 0,1% rispetto all’anno precedente. Esse rappresentano il 24,4% del totale delle imprese provinciali. Infine le imprese straniere, 2.941, in crescita di 173 unità e del 6,3% rispetto all’anno precedente. Esse rappresentano il 10,8% del totale delle imprese provinciali. Al di là delle variazioni numeriche, per il nostro sistema economico si conferma il percorso evolutivo in atto, sempre più orientato a modelli imprenditoriali più strutturati e quindi più solidi con una crescita delle società̀ di capitali, a fronte di un calo delle altre forme, più̀ tradizionali”.
Un altro indicatore importante per comprendere l’andamento congiunturale dell’economia della provincia di Siena è il bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, grazie al programma nazionale Giovani, donne e lavoro cofinanziato dall’Unione europea, che elabora le previsioni occupazionali per il mese di agosto.
“La quota di imprese dei settori industria/servizi che prevede di assumere nuove figure professionali – commenta il segretario generale Marco Randellini- si attesta al 14%, in aumento rispetto al 13% dello stesso periodo dello scorso anno. Sono quindi 1.780 i lavoratori ricercati dalle imprese senesi per il mese di agosto e nel trimestre agosto-ottobre 2025 sono previste 6.830 entrate. A guidare la domanda di lavoro è il settore dei servizi con il 66% delle richieste. Le entrate si concentreranno per il 72% nelle imprese con meno di 50 dipendenti. Nel 14% dei casi le entrate previste saranno stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre nell’86% saranno a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita). Diminuiscono le difficoltà che le aziende incontrano a reperire le figure professionali da assumere: si passa dal 57% dell’agosto dello scorso anno al 52% di quest’anno. Il 6 % delle ricerche di personale sono destinate a laureati, il 21% a diplomati e il 41 % a soggetti in possesso della qualifica/diploma professionale ed il 32% con la scuola dell’obbligo. I profili più ricercati nella provincia sono: Esercenti ed addetti nelle attività di ristorazione (31 %), Personale non qualificato nei servizi di pulizia (11,8%), Personale non qualificato nell’agricoltura e nella manutenzione del verde (11,2%) e Altre professioni specializzate (7,2%)”.