“Non chiediamo di essere dispensati dal pagamento dell’Imu ma di ridurre l’aliquota comunale per i fabbricati rurali e gli annessi agricoli, come stalle, fienili e capannoni, necessari per proteggere trattori e attrezzi. Proteggere gli agricoltori e gli allevatori è un atto di buonsenso e una scelta strategica. È importante tutelare l’agricoltura e con essa tutto ciò che produce e rappresenta per il nostro territorio, dal punto di vista economico, sociale e ambientale, riconoscendole l’importante ruolo di salvaguardia del paesaggio svolto quotidianamente”. Così Fausto Ligas presidente Coldiretti Siena commenta le lettere che le associazioni agricole, seguendo l’iniziativa promossa da Coldiretti Toscana, hanno inviato ai sindaci della provincia di Siena per chiedere in ogni Comune un tavolo di concertazione finalizzato alla definizione dei criteri per la nuova fiscalità municipale secondo principi di equità e di condivisione con il mondo agricolo. “In un momento molto difficile, come questo – spiega Massimiliano Volpone, direttore Coldiretti Siena – la nuova imposta rischia di provocare un danno dagli effetti imprevedibili. È fondamentale che l’applicazione della fiscalità locale tenga conto del ruolo multifunzionale dell’attività agricola e dei benefici pubblici alla quale contribuisce, pertanto, anche alla luce dei nuovi orientamenti normativi, stiamo chiedendo di definire una fiscalità locale, a carico delle imprese agricole, basata sui principi d’equità e di contenimento degli oneri burocratici. La tassazione degli immobili agricoli non deve risultare penalizzante per l’impresa agricola per la quale il fattore produttivo “immobiliare” è imprescindibile”. Nella lettera inviata da Coldiretti Siena, ai primi cittadini di Siena e provincia, Ligas e Volpone chiedono di ridurre allo 0,1 per cento l’aliquota per i fabbricati rurali ad uso strumentale come previsto e consentito dal decreto “Salva Italia” emanato dal Governo Monti.