Una vera e propria estensione dell’uomo, che diventa operativa grazie ad una struttura di controllo e percezione che permette ad un braccio robotico di afferrare, in modo rapido ed affidabile, oggetti con diversi pesi e forme.
È lo studio del team del Siena robotics e systems lab dell’Università, condotto insieme ai colleghi genovesi dell’Istituto italiano di tecnologia. Il progetto ha ottenuto il prestigioso riconoscimento internazionale “Ieee Icra 2024 Competition on human-to-robot handovers”. Il premio è stato consegnato a Yokohama, in Giappone.
Il lavoro è stato portato da Enrico Turco, Valerio Bo, Chiara Castellani, Maria Pozzi e Gionata Salvietti. Alla supervisione c’erano invece Domenico Prattichizzo e Monica Malvezzi dell’Università di Siena. Alessio Xompero, Queen Mary university of London, ed altre organizzazioni hanno fornito un aiuto logistico. Gabriele Costante, docente dell’ateneo di Perugia, ha invece condotto le ricerche inziali sul problema.
Nikos Tsagarakis e Arash Ajoudani, dell’istituto ligure, hanno aiutato il team con il setup sperimentale. Il lavoro fatto è stato supportato dai progetti europei Haria e Rego e dal progetto Pnrr Tuscany health ecosystem.
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