“Vorrei chiedere alle persone che sostituiscano il termine no-vax o non vaccinato con le parole ‘ebreo’ o ‘di colore’ e sentire come suonano frasi che si sentono in giro quotidianamente”, è questo il pensiero di Lorenzo Marzini, studente di scienze fisiche della terra e dell’ambiente che oggi è sceso in piazza per manifestare contro il Green pass. Tanti gli studenti universitari che oggi, in piazza Matteotti, si sono riuniti per urlare la propria contrarietà al foglio verde. “Si tratta di una forma di discriminazione – prosegue Marzini – verso chi lavora dentro l’università e verso chi studia”.
Parere simile quello di Veronica Durante, studentessa di economia e commercio: “Migliaia di studenti non potranno sostenere esami o entrare semplicemente in università e biblioteche. Il Green pass è uno strumento politico: noi manifestiamo contro uno stato d’emergenza che è diventato metodo di governo”. Commento a cui fa eco la voce di Beatrice Baldotto, studentessa di lettere moderne, che commenta: “Siamo davanti ad un ricatto perché i dati e le statistiche dimostrano che non è uno strumento sanitario. All’università di Trieste avevano imposto l’obbligo di Green pass anche per gli esami a distanza, è evidente che non serva a contenere i contagi”.
Presenti anche alcuni curiosi e semplici sostenitori di questi ragazzi, come Arturo Viviani che dice: “Ho scelto di sostenere questi ragazzi di fronte ad un sistema mediatico monolitico”. “Di fronte ad un conformismo galoppante – conclude – vedere che ci sono ragazzi che hanno il coraggio di venire in pubblico contro un sistema politico è rincuorante. Chi ha a cuore la democrazia deve sostenere questi ragazzi”.