In pista con i campioni: i ragazzi delle Bollicine protagonisti al kartodromo di Casetta con Nannini e Giani

Due giri con un ex pilota di Formula1 e con un campione Bmw racing è una cosa per pochi, ma che i ragazzi dell’associazione Le Bollicine da oggi possono dire di aver fatto. Questa mattina, infatti, al circuito di Casetta di Fabio Torsellini, oltre 20 ragazzi hanno avuto l’opportunità di girare col go-kart assieme ad Alessandro Nannini e Riccardo Giani. Un’iniziativa organizzata con lo scopo di veicolare un messaggio: anche i ragazzi disabili hanno diritto allo sport ed al motorsport. I due campioni, con kart a doppia guida, infatti, hanno semplicemente accompagnato e controllato gli aspiranti piloti de Le Bollicine, che hanno fatto rombare i motori, disegnando traiettorie da professionisti

“È una bella iniziativa – commenta il pilota Riccardo Giani -, perché mi sono divertito io e si sono divertiti i ragazzi, che sono stati meravigliosi. Per me è stata una giornata importante, in cui mi sono allenato e poi è stato bello dimostrare che questi ragazzi possono girare in autonomia senza alcun tipo di problema. Mi piacerebbe ripetere un evento così, perché sarebbe bello avvicinare quante più persone possibile al motorsport. La Fia in questi anni ha fatto tantissimo per avvicinare i disabili al mondo dei motori, raggiungendo risultati ottimi ed è giusto continuare su questa striscia”.

Dello stesso avviso anche Alessandro Nannini, da sempre vicino ai ragazzi disabili. L’ex fuoriclasse della Benetton con il suo celeberrimo casco argento e blu, nonostante gli anni che passano, non si è dimenticato come si sta al volante e ovviamente non ha lasciato a casa lo spiccato senso dell’umorismo che lo ha sempre contraddistinto.

“Con questi ragazzi io mi diverto sempre – spiega Nannini -, anche perché è bello regalare loro dei sorrisi, questa è la cosa che mi fa più piacere. L’unica cosa è che non avevo capito che i kart avessero la doppia guida; infatti, quando facevo le curve sentivo che i ragazzi con il loro volante cambiavano traiettoria per andare più veloci. Io ero convinto di essere l’unico a guidare, invece a mandare il go-kart erano i ragazzi”.

Una bella giornata dunque, al circuito della famiglia Torsellini, che come confermato da tutti i protagonisti, deve essere ripetuta.