Siena

In provincia di Siena sempre più lavoratori a rischio, dai sindacati una piattaforma per il tessuto produttivo

Una fetta dell’8% di lavoratori in crisi, 1200 posti cancellati in un anno, meno contratti indeterminati e più precarietà. Ed ancora un aumento in quattro anni del 150% delle richieste di ammortizzatori, arrivati a superare nel 2023 oltre 4 milioni di ore.

Cgil, Cisl e Uil scattano in un documento l’istantanea sul momento drammatico vissuto dal tessuto economico senese, che dalle pelletterie al manifatturiero sembra vivere una tempesta perfetta.

Ed è anche per questo che lanciano un patto per il territorio: una piattaforma che risponda alle varie vertenze che flagellano la provincia.

“Questo è il momento delle alleanze: istituzioni, forze sociali, associazioni di categoria, industria e, naturalmente, sindacati devono unirsi per ripensare il futuro di un territorio che sta vivendo un’emergenza senza precedenti – dice il segretario della Cgil provinciale Alice d’Ercole – . Se non invertiamo questa tendenza, il rischio è che la crisi si trasformi in un declino irreversibile”.

Alla crisi del lavoro si aggiungono anche le difficoltà economiche dei senesi, costretti ad affrontare un costo della vita sempre più elevato. Ci si mette poi anche il declino demografico: Siena e provincia perdono ogni anno 2100 abitanti.

“Uno dei problemi principali è la mancanza di una classe dirigente capace di accettare il rischio e investire nello sviluppo economico della città – è l’osservazione di Sandro Santimani, della Uil – . Siena, per troppo tempo, si è appoggiata quasi esclusivamente su Monte dei Paschi, realtà fondamentale, ma che ha portato a una mentalità legata al posto fisso in ufficio, senza una vera crescita produttiva”.

Di qui la presentazione di alcune proposte per il rilancio della città, destinate a istituzioni, enti pubblici e associazioni datoriali.

Tra queste ci sono la costituzione di un tavolo permanente per monitorare la situazione occupazionale nei vari comparti e la creazione di un osservatorio sul turismo e sulle politiche abitative.

“Le aree su cui concentrarsi includono i distretti produttivi, come farmaceutico e cameristica, così come le numerose crisi industriali che conosciamo bene, da Beko a Paycare e molte altre – dice invece Riccardo Pucci, Cisl – . Serve un approccio concreto, con tavoli di confronto strutturati, in cui tutte le istituzioni lavorino in sinergia per trovare soluzioni. Ed è proprio questo il problema principale a Siena: la mancanza di risposte concrete”.

MC

marco crimi

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