Si riporta integralmente la lettere che degli amici di Michelangelo Attardo Perinetti Casoni, hanno voluto inviare a Siena News, il ricordo dell’uomo prematuramente scomparso.
“Le belle persone hanno un sacco di amici, vivono una vita ricca e piena di incontri, di storie, di momenti da ricordare. Ecco perché ci sentiamo tutti inadeguati a scrivere due righe di ricordo per Michelangelo, e ci cerchiamo sottovoce, e proviamo a collezionare il modo, il tempo, la cifra che ha caratterizzato la nostra amicizia con lui per poter almeno tratteggiare la sua profonda e calda umanità, la sua sensibilità attenta ma mai invadente. Un uomo gentile, educato, generoso e leale, armato di un indimenticabile sorriso, quello delle persone ricche di un amore genuino e contagioso, un uomo quasi d’altri tempi. Avere a che fare con Michelangelo era come entrare in un mondo incantato, in cui sembrava possibile rincorrere i propri sogni e lui lì, con noi, a incoraggiarci e a spronarci, convinto che neanche un solo momento della nostra vita andasse sprecato. Questa sua luminosa personalità era il substrato ideale per lo sviluppo e la realizzazione della sua dimensione artistica, così rilevante eppure non ostentata, non esibita, proposta come la più semplice delle attitudini e vissuta assieme ai suoi numerosi compagni di viaggio; citando le parole che Filippo Galgani gli ha dedicato: “insieme masticavamo il frutto amaro della vita, accarezzati dall’amore infinito per l’Arte”. Era questo che si respirava entrando nella sua Bottega d’Arte di Via Stalloreggi; come ci ricorda la sorella Chiara, che tanto ha lavorato assieme a lui: “Michelangelo ha dipinto fin da giovanissimo, con un profondo amore per la bellezza. Aveva portato a perfezione la tecnica della tempera all’uovo su fondo oro caratteristica dei maestri del ‘300 senese, facendola rivivere con la sua bravura e spiritualità, innalzando questa antica arte a livelli straordinari, che hanno lasciato un segno indelebile nella scena artistica della città di Siena e lo hanno fatto apprezzare in tutto il mondo”. A fianco del Michelangelo pittore sedeva sempre il Michelangelo musicista, un sodalizio indissolubile che si nutriva a vicenda e che rendeva unica la sua sensibilità artistica. Anche in musica padrone di una tecnica sopraffina, per nulla ingabbiata dai dogmatismi e dalla formalità, era perfettamente in grado di muoversi attraverso gli stili più diversi riuscendo sempre ad aggiungere qualcosa in più, qualcosa di sé, di unico e speciale, un qualcosa che è la firma dell’artista vero. Come ci ricorda un altro suo grande amico, Matteo Addabbo: “suonare con lui era semplice, tutto sembrava chiaro, limpido, solido. Nelle improvvisazioni ho più volte avuto la netta sensazione che riuscisse a leggermi nel pensiero”. Semplicemente, anche con le bacchette e la batteria lui dipingeva, immaginava e creava, per poi porgerlo a tutti noi, a chi suonava con lui e al pubblico che lo ascoltava, in quell’atto del dono che dà significato all’atto del creare. Da queste poche parole, lo sappiamo, manca del tutto quella immane collezione di momenti allegri, intensi, riflessivi che hanno sempre accompagnato la sua continua esplorazione del bello della vita, incurante degli ostacoli e dei brutti momenti. Ma questo non va in uno scritto. Questo appartiene alla mente di ciascuno di noi, all’indelebile ricordo del nostro grande amico, fratello, compagno Michelangelo che porteremo dentro di noi per sempre”.
I suoi amici, i suoi cari.