Sono cinque i vincitori del bando, con due giovani musicisti arrivati ex- aequo, che potranno imparare o perfezionare il suono di uno strumento musicale usufruendo delle lezioni dell’Istituto Rinaldo Franci . La Nobile contrada dell’Aquila ha voluto ricordare Roberto Ricci attraverso il suo linguaggio: la musica, consapevole del fatto che, proprio come manifestato da Roberto nel corso della sua vita, ogni genere musicale merita attenzione e deve essere valorizzato. Ieri c’è stata la consegna delle borse di studio in sua memoria.” Roberto per noi è una presenza costante e quotidiana per chi gli ha voluto bene come noi – sostiene il presidente della commissione Beni culturali, Giampiero Cito -.Nel giorno di quello che sarebbe stato il suo compleanno, abbiamo deciso di festeggiarlo assegnando quattro borse di studio a giovani musicisti. Per un caso due ragazzi hanno ottenuto il medesimo risultato e allora le borse di studio sono diventate cinque. Per l’Aquila è un orgoglio poter contribuire a far crescere dei talenti musicali pensando al talento di Roby”.
E’ stato un pomeriggio ricco di partecipazione quello vissuto a Palazzo Patrizi, venerdì 13 settembre. C’erano infatti tantissime persone a seguire l’incontro – dibattito, organizzato dalla Nobile contrada dell’Aquila, dal titolo «QUESTA NON È ARTE. LO POTEVO FARE ANCH’IO! Una conversazione sul comune sentire l’Arte Contemporanea» oltre alla già citata ed emozionante consegna delle 5 borse di studio per giovani musicisti all’Istituto Superiore di Studi Musicali “Rinaldo Franci. Ad aprire questo pomeriggio così significativa è stata la riflessione del priore della Nobile contrada dell’Aquila, Francesco Squillace: “ Proseguiamo gli eventi culturali iniziati lo scorso venerdì 6 settembre – spiega -. E’una giornata importantissima perché con la consegna delle borse di studio ricordiamo una persona che è ancora nei nostri cuori: Roby Ricci. Devo ringraziare la Fondazione Monte dei Paschi e Vernice Progetti Culturali per il grande sostegno che ci hanno dato con Orto d’artista. Ringrazio gli aquilini che hanno reso possibile per quest’iniziativa di spessore culturale”.
Spazio poi al dibattito sull’arte contemporanea e sul come viene percepita dal grande pubblico. Quello di ieri non era assolutamente un evento per esperti della materia ed infatti erano presenti tantissimi cittadini senesi. Dietro la cattedra, oltre al presidente della commissione beni culturali della contrada Giampiero Cito ed il professore di storia dell’arte moderna Paolo Torriti anche lui aquilino, c’erano personalità di spicco del mondo dell’arte locale: la collezionista Lucia Cresti, la fondatrice del Museo d’Arte per Bambini del Santa Maria della Scala Michela Eremita e Martina Marolda dell’Associazione Culture Attive. Solo loro i cinque artefici del grande interesse che si è creato durante l’incontro.” Il titolo dell’iniziativa l’ho preso in prestito dal libro di Francesco Bonami ‘Lo potevo fare anch’io. Perché l’arte contemporanea è davvero arte’ – afferma Torriti -. Quasi tutti passiamo davanti ad un’ opera d’arte contemporanea e non la capiamo. Ci sembra strano che un critico la giudichi un capolavoro quando per noi sembra solamente una tela tagliata. Oggi la sala di palazzo Patrizi era piena, di questi eventi ne servirebbero molti di più”.
Presente al dibattito di ieri anche il provveditore di FMps, Marco Forte che ha giudicato molto positivamente l’iniziativa: “ Il finanziamento che abbiamo dato attraverso il bando Patrimoniinmovimento è ben investito – dice -. Lo vedo dalla sala piena che c’è qui. Si è portato una comunità a ragionare insieme su una tematica come quella dell’arte, questa è una cosa positiva”. Dopo la conferenza si è svolto il momento più denso di emozioni: la consegna delle borse di studio in memoria di Roberto Ricci.