In Toscana 57mila famiglie sotto la soglia di povertà assoluta

Il miglioramento è lieve, ma la situazione resta comunque complicata per numerose famiglie toscane: nel 2023 57mila nuclei hanno vissuto sotto la soglia di povertà assoluta, il 3,5% del totale.

Il dato emerge dal rapporto su “Povertà e inclusione sociale in Toscana”, presentato in Regione. Le difficoltà sono amplificate tra chi ha figli minori in famiglia: qui l’incidenza sale al 5,5% rispetto al precedente 3,5%. Ed ancora il 13,2 % delle famiglie è a rischio povertà o esclusione sociale, il 15% ha difficoltà a scaldare la casa o mangiare carne o pesce.

A dare un aiuto sostanzioso, nel 2023, è stato il reddito di cittadinanza. Ma il passaggio, a inizio 2024, alla misura dell’assegno di inclusione ha dimezzato la platea dei beneficiari del sostegno e potrebbe portare a degli effetti negativi. Al report odierno si aggiunge un’indagine dell’Irpet su 1650 famiglie condotta nel 2024. I segnali positivi ci sono: l’11% di queste si considera povero o molto povero, mentre nel 2023 era il 16%. In calo, dal 20 al 18%, anche la quota di chi afferma che il proprio nucleo abbia difficoltà a fine mese.

Le differenze territoriali però pesano: nel sud della Regione, il 19% delle famiglie si percepisce povero e il 28% fatica ad arrivare a fine mese. “Il rapporto – ha sottolineato Serena Spinelli – evidenzia alcuni elementi di criticità significativi: vediamo, per esempio, che le famiglie più in difficoltà sono quelle con minori, ed è un dato preoccupante perché i bambini dovrebbero rappresentare uno sguardo verso il futuro e non essere un indice di impoverimento.  Notiamo inoltre che il lavoro, anche quando c’è, non garantisce l’uscita dall’area della vulnerabilità, perché è spesso povero, precario.

Allo stesso modo il rapporto ci mostra che gli strumenti universalistici e ben strutturati adottati adottati sin qui hanno un effetto  nel fronteggiare la povertà molto più forte delle misure parziali, come i bonus, o di quelle che restringono troppo la platea dei beneficiari: mi chiedo quali saranno  i dati del prossimo rapporto, quando vedremo gli effetti del passaggio da una misura universalistica, come il reddito di cittadinanza, a una categoriale come l’Assegno di inclusione”.