La povertà energetica in Toscana significa 91mila famiglie e 198mila individui che vivono case poco salubri, scarsamente riscaldate d’inverno, poco raffrescate
d’estate, con livelli di illuminazione scadenti e con un utilizzo molto contenuto dei principali elettrodomestici bianchi.
La rilevazione è stata condotta dall’Ufficio studi della Cgia di Mestre con i dati che fanno riferimento al 2021. Per Andrea Quadri questo fenomeno in provincia aggredisce sia i piccoli proprietari che le persone che vivono in affitti pubblici e privati.
“Ricordo – spiega – che gli assegnatari di un alloggio pubblico hanno un canone concordato ma pagano comunque le bollette. E noi abbiamo registrato nell’ultimo periodo casi di morosità dettate dall’aumento delle spese condominiali”.
Molteplici le cause della povertà energetica, evidenzia il segretario del Sunia di Siena. E sicuramente la situazione andrà attenzionata visto che, ha spiegato, sono 17mila i nuclei familiari che in provincia hanno un’Isee inferiore a 16500 euro, cifra limite per entrare nelle case popolari, e che rischiano di subire la contingenza del caro affitti e del caro energia.
“L’uniche misure che sostenevano la locazione erano il contributo affitti e la morosità incolpevole – ha aggiunto il sindacalista – ma sono stati tagliati dal Governo”.
A preoccupare la Cgia e anche Quadri ci sono ovviamente le bollette: l’associazione degli artigiani teme aumenti vertiginosi già dal prossimo mese. Per cauterizzare le criticità il Governo nel Cdm dello scorso 25 settembre ha prorogato alcune delle misure che erano già esistenti.
Per il segretario del sindacato degli inquilini è un primo passo ma bisogna fare anche di più. Sul tavolo, afferma, ci sono altri temi che vanno affrontati tra cui quello della transizione e delle comunità energetiche.
“Per gli Erp – conclude – potremmo portare i pannelli solari nelle strutture per andare incontro ai bisogni sia di chi vive nelle abitazioni che di chi deve sostenere le spese condominiali”.
MC
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