Sono triplicati i minori poveri dal 2008 al 2018 ed ora sono 1,2 milioni: questi sono i dati drammatici della ricerca Save The Children sulla povertà infantile in Italia. La percentuale della nostra regione è abbondantemente sotto la media nazionale ma il dato che dovrebbe fare riflettere è che comunque anche in Toscana almeno 1 bambino su 7 si trova in una condizione di povertà infantile,sono il 13,5% di tutti i minorenni residenti da Massa Carrara fino a Grosseto. In ogni voce presa in considerazione da Save The Children la Toscana ha sempre dei paramenti virtuosi specie se paragonati ad altre regioni. Ci sono dei numeri però che devono servire da campanello dall’allarme soprattutto se pensiamo che la povertà non è solamente economica ma riguarda tanti aspetti della società. La crisi degli ultimi anni per esempio ha colpito le nostre culle e i nuovi nati sono scesi del 26% rispetto al 2008. Ci sono poi i dati che coinvolgono il settore dell’istruzione: in Toscana, il 23,3% dei bambini ha accesso ai servizi per la prima infanzia, meglio rispetto al 21,5% del 2008 ma ancora basso.
E su Siena? La ricerca di Save The Children si è fermata ad analizzare le regioni e non ha osservato invece quali sono le realtà provincia per provincia. Per riuscire a capire come sta andando la situazione nel territorio senese per quanto riguarda la povertà, presa in considerazione in ogni suo aspetto non solo quello infantile, bisogna parlare con chi giornalmente lavora e dà il suo importante contributo nel mondo del volontariato. Un esempio sono le Figlie della carità di San Vincenzo de’ Paoli la cui opera di assistenza verso i più bisognosi ci rende quotidianamente fieri di essere senesi. “Io qui accolgo le persone da poco tempo, da quando ho raccolto in eredità il grande lavoro fatto da Suor Ginetta – ci racconta Suor Nevia delle Monache, mentre ci accoglie nella loro mensa del Convento di San Girolamo-. Qui ho aperto le porte a tante persone. Queste ci parlano della loro vita, delle loro famiglie numerose e dei loro figli che versano in situazioni di difficoltà. In San Girolamo, di bambini non ne ho visti. Li ho visti nelle feste di contrada per le processioni e per i tabernacoli”.
Suor Nevia poi si è concentrata sull’aspetto assistenziale che qui in città ha una forte tradizione ed un forte legame con il territorio. “Siena l’ho trovata una città positiva per quanto riguarda l’importanza che dà alla nostra mensa e al nostro posto di accoglienza. E’ un continuo bussare da parte di cittadini senesi, che portano indumenti e da mangiare – prosegue Suor Nevia -.Non ci sono solo i singoli ma anche alcune attività del settore come i servizi di catering ed anche il Comune si impegna nel portare alcune cose. Ci sono poi i tanti volontari che aiutano le nostre suore, che sono anziane, nel loro lavoro. Io penso che in questa società, c’è bisogno di fare insieme, il laico non deve sostituire i religiosi, bisogna collaborare”.
La povertà nella nostra provincia si sta evolvendo e coinvolge sempre più persone, questo è il risultato della crisi che ha attanagliato la nostra economia e di questo è testimone Anna Ferretti, ex-assessore alle politiche sociali ma soprattutto una donna che ha dedicato la sua vita verso chi ha più bisogno.”Purtroppo, ci sono sempre più gruppi che vivono in povertà, fasce di popolazione veramente importanti anche se, va ammesso, a volte il reddito di cittadinanza attutisce queste situazioni.- ci spiega -. Le vittime? Sono stranieri perfettamente integrati ma ci sono anche famiglie senesi e italiane che stanno continuamente aumentando. Chi ha più di 50anni difficilmente si reinserisce nel mondo del lavoro”.
“Siena è ancora una grande realtà sociale – conclude Ferretti-. Ci vorrebbe, forse, un impegno idei più giovani nell’addentrarsi nel mondo del volontariato. Questo è un problema generale in tutte le associazioni. Se però le persone si accorgono di problemi reali, si adoperano per dare una mano alle associazioni”.
Marco Crimi
Niccolò Bacarelli
Foto di copertina di StranieriinItalia.it
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