Inaugurate oggi le nuove aree dedicate interamente alla formazione del personale dello stabilimento produttivo di GSK Vaccines di Rosia (Siena).
La “Learning Zone” di Rosia diventa quattro volte più grande, passando dagli 83 metri quadri realizzati nel 2019 agli attuali 365 metri quadri e offrendo oltre 50 diverse tipologie di training formativi.
Questo ampliamento darà spazio a numerosi macchinari e attrezzature su cui i lavoratori, supportati da figure esperte interne ed esterne, potranno fare pratica e simulare i processi produttivi e di controllo qualità che si troveranno a svolgere in reparto – a partire dal corretto utilizzo di un’apparecchiatura, alla procedura di vestizione da seguire in area asettica, fino alle tecniche di igienizzazione degli ambienti sterili.
Le esercitazioni pratiche saranno affiancate dalla formazione classica in aula e da corsi che si avvalgono di strumenti multimediali interattivi e tecnologie immersive, come ad esempio l’uso di visori per la realtà virtuale e aumentata, che permettono agli operatori di prepararsi “virtualmente” a muoversi ed operare in un’ampia varietà di ambienti produttivi.
“Con un investimento complessivo che supera i 600mila euro, GSK conferma la sua volontà di continuare a investire sul sito di Rosia, puntando su specializzazione tecnica e sviluppo trasversale delle competenze interne come elementi strategici per il futuro” spiega David Serp, responsabile dello stabilimento di Rosia. “La recente pandemia dimostra come i bisogni di sanità pubblica a livello globale continuino ad evolvere, così come la richiesta di sempre più alti standard qualitativi da parte delle autorità sanitarie e regolatorie mondiali. Continuare a migliorare il modo di apprendere e la padronanza con cui i nostri operatori gestiscono i processi produttivi sarà cruciale, perché questo significa garantire i massimi standard qualitativi, ottimizzare i tempi di produzione e, quindi, rispondere alle aspettative delle persone che in tutto il mondo ricevono i nostri vaccini”.
“La Learning Zone rappresenta un ambiente “protetto” nel quale ognuno di noi può esplorare processi e attività senza le limitazioni presenti, necessariamente, nei reparti produttivi, potendosi così concentrare esclusivamente sulle proprie necessità formative” aggiunge Bernardo d’Errico, a capo del progetto Learning Zone. “La nostra sfida sarà quella di farla diventare uno spazio di sperimentazione continua, per introdurre modalità, tecnologie e linguaggi vicini alle nuove generazioni, che rendano l’apprendimento più facile e il più possibile divertente”.