Il condizionale è d’obbligo ma sempre più forti sono i rumors secondo i quali l’avvocato Luigi De Mossi, sindaco di Siena, sarebbe pronto a fare un passo indietro sulla difesa di Andrea Bellandi che risulta al momento tra i 12 indagati nella maxi inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza su un giro di riciclaggio internazionale.
Avevamo anticipato la notizia un’ora fa, la conferma arriva in questo momento proprio da Andrea Bellandi: “Appreso dalla stampa, nella giornata di martedì 16 marzo, dell’iscrizione nel registro delle notizie di reato di un dipendente comunale, tengo anzitutto a precisare che la nomina a difensore dell’avvocato De Mossi è stata conferita in data 12 dicembre 2019 e, pertanto, in un momento antecedente alla suddetta iscrizione.
Sebbene ad oggi non vi sia alcun profilo di incompatibilità professionale, neppure potenziale, vista la strumentalizzazione mediatica condotta attraverso esponenti dell’opposizione e da giornalisti che svolgono anche funzioni di collaborazione con parlamentari del Partito Democratico, abbiamo concordato, al fine di non nuocere al ruolo prioritario di Sindaco, di sciogliere il mandato difensivo a suo tempo conferito, in modo da consentire all’avvocato De mossi di adempiere serenamente, se mai ve ne fosse bisogno, alle proprie funzioni pubbliche ed istituzionali”.
E arriva subito dopo la nota ufficiale dallo studio De Mossi: “A seguito del provvedimento di perquisizione e sequestro attuato il giorno 15/03/2021 su richiesta della Procura della Repubblica di Siena e della nomina del sottoscritto legale da parte del Sig.Andrea Bellandi, si comunica che, di comune accordo con il mio assistito, si è deciso lo scioglimento dell’incarico professionale con rinuncia al mandato nel procedimento penale n.
3323/2018 R.G.N.R., in ragione del fatto che solo successivamente alla nomina il sottoscritto ha appreso che vi fossero altri profili che potenzialmente potrebbero riguardare il Comune di Siena”.