Due manager di Sei Toscana sono indagati nell’ambito dell’inchiesta della Guardia di Finanza di Reggio Emilia su un presunto giro di favori (escort di lusso, bottiglie di champagne, pernottamenti in hotel, cene costosem buoni carburante e biglietti per le partite di calcio, ndr.) in cambio di appalti.
A comunicarlo è stata la stessa azienda che ha fatto sapere di aver ricevuto in sede le Fiamme Gialle.
“Leonida” è il nome dell’operazione condotta dalla Gdf che ha portato agli arresti domiciliari di Enrico Benedetti, presidente di Ecologia soluzione ambiente, l’azienda emiliana coinvolta che ha sede a Bibbiano.
Cinque le misure cautelari eseguite, quattordici invece gli indagati. Corruzione e sfruttamento della prostituzione sono i reati contestati. L’inchiesta è partita per alcune presunte irregolarità nelle commesse pubbliche alla società reggiana in cui, appunto, sono emersi casi di corruzione e sfruttamento della prostituzione.
Alle misure cautelari si sono aggiunte ventisei perquisizioni. Complessivamente l’operazione “Leonida” ha coinvolto novanta finanzieri. Le commesse pubbliche affidate in via diretta e presunta illecita all’azienda reggiana sono state individuate nell’alveo dei servizi richiesti da alcune municipalizzate operanti in Toscana, Veneto, e Lombardia e per tali condotte sono indagate dieci persone.
“La società e le persone coinvolte – si legge in una nota di Sei Toscana-, nella convinzione di aver sempre agito nel rispetto delle leggi, si sono immediatamente messe a disposizione degli organi investigativi e attendono con serenità la conclusione delle indagini, riponendo la massima fiducia nella magistratura”. Il gestore dei rifiuti “ribadisce che la vicenda non interferisce sull’ordinarietà delle attività dell’azienda e, quindi, sulla qualità dei servizi erogati ai cittadini”.