Un bilancio tra luci e ombre: è quello dell’Asl sulla sicurezza e sulla salute nei luoghi di lavoro. Se nel 2022 i numeri degli infortuni sono tornati ai livelli precovid i primi due mesi di quest’ anno segnano un -18,24% rispetto a dodici mesi fa.
Lo scorso anno sono state oltre 11mila le denunce di infortunio – 3918 gli infortuni a Siena – . Sei i decessi avvenuti nel nostro territorio lo scorso anno. “I dati di quest’anno fanno ben sperare – ha ammesso l’ingegner. Domenico Viggiano, direttore area dipartimentale Prevenzione igiene sicurezza nei luoghi di lavoro -. Appare chiaro che l’andamento degli infortuni sta risentendo del progressivo ritorno al lavoro in presenza e di un contesto economico in fase espansiva. I dati evidenziano come i settori maggiormente a rischio siano edilizia ed agricoltura”
Nel 2022 il Pisll ha effettuato 4317 controlli, pari ad una copertura del 10,8 % delle aziende presenti sul territorio, con 1057 cantieri e 633 aziende agricole. “L’incremento dei cantieri è dovuto agli incentivi fiscali e alla riqualificazione energetica degli edifici”, ha aggiunto Viggiano.
“Il forte incremento del numero di cantieri sul territorio dovuti agli incentivi fiscali e alla riqualificazione energetica degli edifici, – prosegue Viggiano, – ha fatto aumentare i controlli del Pisll con circa 5580 cantieri controllati, pari a mille in più rispetto al 2021”.
Fra i compiti del Pisll c’è anche la verifica dei piani di prevenzione con controlli sulla sorveglianza sanitaria, la ricerca attiva di malattie professionali, la formazione aggiuntiva, informazione e assistenza alle imprese, che sono i principi cardine del nuovo Piano regionale di prevenzione.
“Sono stati avviati percorsi di promozione della salute nei luoghi di lavoro, – continua Viggiano, – con incontri nelle scuole di ogni ordine e grado e momenti di riflessione con ordini professionali, datori di lavoro e sindacati, rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (Rls). L’obiettivo è far prendere coscienza su quelli che sono gli obblighi e le responsabilità di committenti, datori di lavoro, dirigenti, preposti e lavoratori. Più si parla di prevenzione e sicurezza sul lavoro meno si parlerà di infortuni e malattie professionali”.
Grande attenzione viene posta al comparto agricoltura, un settore molto esteso nelle province di Arezzo, Siena e Grosseto. “La crescente presenza di macchine agricole e la sempre maggiore specializzazione delle lavorazioni, – prosegue Viggiano, – fa del settore agricolo uno dei comparti a maggior rischio di infortuni gravi e mortali, come evidenziato anche dal nuovo Piano nazionale della prevenzione 2020-2025. Numerosi infortuni, spesso mortali, infatti, accadono per il non corretto uso o per la vetustà delle attrezzature agricole”.
Un fenomeno che, negli ultimi anni, ha coinvolto anche gli “hobbisti”, quegli utilizzatori extra-lavoro di macchine agricole sui propri appezzamenti di terreno.
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