Infertilità, alle Scotte consulenze gratuite di coppia

Un open day dedicato al centro di procreazione medicalmente assistita per informare le coppie sulle opportunità terapeutiche possibili per chi desidera un figlio. Questa l’iniziativa in programma il 7 novembre all’ospedale Santa Maria alle Scotte alla Procreazione medicalmente assistita, diretta dal professor Giuseppe Morgante, con una prima visita e un eventuale iter di approfondimenti diagnostici, non prenotabili singolarmente ma indicati dall’équipe, che prevedono ecografia transvaginale, seconda visita con valutazione, esami diagnostici e spermiogramma. La Procreazione Medicalmente Assistita aprirà le sue porte dalle 10 alle 13 e dalle 14:30 alle 17:30 con delle consulenze gratuite di coppia all’ambulatorio della Sterilità femminile e maschile, situato al lotto 5, piano 0. Per accedere al servizio è necessario telefonare allo 0577-586631, dalle 9 alle 15, e sono disponibili visite per 12 coppie.

“Si tratta di un’iniziativa importante – spiega il professor Giuseppe Morgante – perché dà la possibilità alle coppie che presentano problemi di infertilità di avere un primo approccio con i nostri professionisti ed i nostri ambulatori. La condizione di sterilità, definita come la mancanza di concepimento dopo almeno un anno di rapporti non protetti ed intenzionalmente fecondi, interessa circa il 15% delle coppie europee. Solo nel 20% dei casi l’infertilità è dovuta ad una condizione di sterilità assoluta, ovvero legata alla presenza di fattori che rendono impossibile un concepimento spontaneo, come ad esempio, l’occlusione tubarica nelle donne, e l’azoospermia negli uomini”.

“Nella maggior parte dei casi – prosegue Morgante – la coppia presenta una condizione di subfertilità, cioè di fattori maschili o femminili, spesso associati, che riducono la possibilità di concepire spontaneamente. Il 15-20% delle coppie, invece, non presenta anormalità negli esami eseguiti: si parla allora di infertilità idiopatica. Nelle coppie subfertili, o con infertilità idiopatica, persiste comunque una “fertilità residua”, ovvero la possibilità di concepire spontaneamente; tuttavia, tale probabilità si riduce gradualmente con l’aumentare dell’età della donna e degli anni di infertilità”.

“In diversi casi – conclude Morgante – è possibile superare le cause di infertilità attraverso l’utilizzo di tecniche la Procreazione medicalmente assistita (Pma), che vengono applicate gradualmente in accordo con l’iter terapeutico più idoneo per la coppia. Nella nostra Unità operativa ci occupiamo della diagnosi e del trattamento della infertilità di coppia con diverse tecniche sia di primo che di secondo e terzo livello. La nostra struttura è accreditata e autorizzata dal Centro nazionale trapianti e dalla regione Toscana, ed è iscritta al Registro nazionale della Pma (Procreazione medicalmente assistita) dell’Istituto Superiore di Sanità”.