E’ di ieri la morte di un giovane operaio 39enne a Cetona e la Cgil (Flai Cgil) interviene in merito alla sicurezza sul lavoro. “Il tragico infortunio sul lavoro di ieri, avvenuto a Cetona, che è costato la vita ad un giovane lavoratore macedone, ci riempie di dolore e rabbia. La dinamica dell’incidente, ancora in corso di accertamento da parte delle autorità competenti, non può però essere slegata dal fatto che nel 2017 si possa morire sul lavoro per una tragica fatalità. Nell’esprimere tutto il nostro cordoglio ai familiari della vittima, ribadiamo il nostro impegno per una maggiore sicurezza nei luoghi di lavoro. Il lavoro dovrebbe dare speranza e futuro, non causare morte e disperazione nelle famiglie delle vittime.
Prevenzione e formazione devo essere gli strumenti necessari per evitare che si verifichino simili infortuni, che in questi ultimi anni sono stati sempre più frequenti nel comparto agricolo-forestale. Poi è fondamentale che le normative vengano applicate appieno, sia in termini di rispetto degli adempimenti previsti dalla legge e dai contratti, sia per quanto riguarda la sicurezza. Servono più controlli e più sanzioni.
Le morti nel comparto agricolo-forestale sono una vera emergenza, urge radicare e diffondere la cultura della sicurezza, in primis per impedire che i mezzi agricoli continuino ad essere la prima causa di morte. Inoltre in questi ultimi anni il mondo agricolo forestale ha visto un vero e proprio dilagare dell’utilizzo degli appalti, dei voucher, un’ulteriore frammentazione del lavoro che rende i lavoratori sempre più soli, più esposti, proprio a partire dalla sicurezza. La deregolamentazione del mercato del lavoro, o meglio l’istituzionalizzazione della precarietà, fa sì che le regole che sono alla base della sicurezza vengano disattese incidendo profondamente sulla qualità del lavoro e della vita dei lavoratori.
La sicurezza sul lavoro non deve essere considerata un costo o una perdita di tempo ma un investimento costante a tutela dei lavoratori, sia subordinati che autonomi. Crediamo che questo sia semplicemente un diritto. Per questo chiediamo alle nostre controparti datoriali di poter verificare insieme l’applicazione delle norme contrattuali e come provare a fare passi in avanti sul piano della prevenzione.
Inoltre pensiamo che il POLO per la Promozione della Salute, Sicurezza e Ergonomia nelle piccole e medie imprese della provincia di Siena si debba riunire al più presto.
(foto di archivio del trattore ribaltato)
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