L’ex-presidente del Consorzio per la tutela del Palio Gianni Morelli si è detto disponibile a ritirare la querela nei confronti di Walter Caporale a patto che quest’ultimo si scusi formalmente con una lettera per le sue dichiarazioni contro la stessa Festa.
Questo è quanto è emerso oggi a Lanciano, dove è partito il processo per diffamazione al Palio e ai contradaioli che vede imputato il presidente nazionale degli Animalisti italiani onlus.
Caporale non era presente perché coinvolto in un incidente mentre raggiungeva la città abruzzese da Roma. In aula stamani hanno parlato i primi due testi: il carabiniere che trascrisse la registrazione dell’intervista del luglio 2020, rilasciata da Caporale a La Zanzara di Radio 24, e appunto Gianni Morelli, che denunciò, con l’ex sindaco Luigi De Mossi, Caporale.
Nello scorso anno, lo ricordiamo, anche Nicoletta Fabio, si è costituita parte offesa attraverso l’avvocato Filippo Cei. Morelli ha confermato, dinanzi al giudice monocratico Vincenzo Chielli, che senesi e contradaioli tutti si erano ritenuti offesi per le affermazioni di Caporale per il quale “il Palio rappresenta una tradizione anacronistica che Siena, città meravigliosa, che ha visto la morte di 51 cavalli dal 1970, può superare con forme di intrattenimento rispettose della vita e del benessere degli animali”.
Per il difensore di Caporale, l’avvocata Francesca Pantanella, il suo assistito “ha esercitato un diritto di critica e non ha mai fatto esplicito riferimento al Palio e ai senesi. Il suo concetto era più ampio in merito ai maltrattamenti degli animali. Si amano i cavalli però poi li sfruttano”.
Prossima udienza il 28 febbraio 2025 con testi Luigi De Mossi, il conduttore radiofonico de La Zanzara Giuseppe Cruciani e lo stesso Caporale.